30 giugno 2010

Buon Compleanno

Oggi apro questo post per fare gli auguri a un'amica carissima, che per forza di cose vedo raramente, ma che riesce ugualmente a tenermi compagnia grazie al suo blog arguto, curioso e molto particolare.
Sperando che non passino ancora anni, prima di rivederci...

AUGURI A
 "  COLEI CHE..."  
COMPIE GLI ANNI!!!

10 giugno 2010

Google Scotland

Da oggi Google permette di inserire un'immagine personale come sfondo della pagina di ricerca. Davvero bello!

[clicca per ingrandire]


Questo è l'effetto con una delle foto che ho scattato la scorsa settimana in Scozia.
Ah, ve l'avevo detto, vero, che la scorsa settimana sono stato in Scozia? :-)

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16 maggio 2010

Okuribito (Departures)

Film che è schizzato nell'olimpo delle mie pellicole più amate. Guardatelo, merita davvero.

13 maggio 2010

[Il viaggio della speranza /3] La mossa Kansas City

L'invasione del Salone si articolò senza troppe difficoltà. Ci aprimmo a ventaglio e guadagnammo i principali punti di osservazione, dopodiché calammo come i barbari senza la minima pianificazione o strategia e la Vittoria fu nostra. O almeno credo si chiamasse così.
Ma atteniamoci alla leggenda, che conserva integri i fatti.
Ci si poneva un iniziale problema logistico, di pochissimo conto: come arrivare al Salone?
Al Rubiniano viene la geniale idea dei Taxi, ma oltre all'idea serve qulcuno che la realizzi, pertanto il progetto fallisce miseramente. A dire il vero fallisce a metà, perché se è vero che non c'è alcuna traccia dei due taxi destinati, secondo il nostro scaltro compagno d'arme, "a tornare a prenderci", con scatto felino ed abile mossa il nostro trio all'erta e pieno di brio segue la scia di un tassista che ci spia, riuscendo a catturarlo.
Inoltre nessuno è più forte di Gundam.

12 maggio 2010

[Il viaggio della speranza /2] Alla conquista del CERN

Time paradox! Sono tornato dalla Scozia e sto scrivendo il diario di Ginevra. Considerato che a settembre dovrei andare a Barcellona, forse allora starò scrivendo il diario della Scozia. Ho il jet lag letterario!
Ma torniamo a noi: eravamo rimasti in una piccola stanza d'hotel con qualche disavventura in corso e la prospettiva di una giornata intensa...


Il Cern è una struttura sotterranea che attraversa quattrocentoventi reami e si estende per otto anni luce, oltre a questo è importante sapere che gli accessi per i turisti sono disseminati sul territorio, in luoghi più o meno accessibili a chiunque abbia passato il ventesimo livello di addestramento ninja.
In realtà l'ingresso è a venti metri dall'albergo, ben illuminato da insegne e indicazioni di ogni tipo, ma noi non lo vediamo e preferiamo inoltrarci per le avveniristiche vie della metropoli e... chiedere ai passanti, consci della proverbiale e memorabile ospitalità e cordialità degli svizzeri... francesi... tedeschi... dov'è che siamo qui? Beh, sicuramente saranno ospitali.

10 maggio 2010

[Il viaggio della speranza /1] Ginevra o morte

Quel marzo 2010 fu speciale.
Si riunirono a MilanoCity equipaggi di ogni foggia ed estrazione sociale: squadre in giacca a cravatta di Armani accanto a scalcagnati accrocchi di tamarri col gel fosforescente, motorhome attrezzatissimi  fianco a fianco a improbabili furgoni rugginosi con petomarmitta amplificata after market e pure burner, autisti attrezzatissimi con navigatore installato nei capelli e motciclisti di ventura che stendevano mappe scaricate da internet tra una moto e l’altra.
Noi eravamo i migliori e, lo dico senza falsa modestia! Al solo sentire i nostri nomi la gente impallidiva dal terrore : Lone Rider, Boxer Imodium, Teo il Rubiniano, Tyreal, Kuno Fox, Igi the Drummer e Mark Fish! Tutti insieme nella possente Voyager  (una specie di incrociatore di terza classe a gas riadattato, capace di staccare pezzi di fascia di ozono ad ogni sgasata) facevamo la nostra porca figura, e forse qualcosa di più.
E si trattava di un viaggio all’insegna dell’avventura, come ai vecchi tempi in cui gli uomini erano veri uomini, le donne erano vere donne e le piccole creature pelose di Alfa Centauri erano vere piccole creature pelose di Alfa Centauri.

10 marzo 2010

Luna? Si, ci siamo andati - libro gratuito in pdf a cura di Paolo Attivissimo

Paolo Attivissimo è abbastanza noto, nel mondo virtuale e non, per il suo inusuale ruolo di "sbufalatore" o, per essere più rispettosamente precisi, di "debunker": il nostro Attivissimo si occupa da anni di leggende metropolitane, sedicenti complotti, aneddoti misteriosi, col preciso intento di verificare quanto ci sia di reale e quanto di inventato in ognuno di essi. Alternando il suo lavoro di divulgatore scientifico con quello di detective antibufala, ha segnalato decine e decine di casi famosi o meno appoggiandosi sempre a fonti affidabili e ad indagini meticolose; per avere un'idea del suo lavoro, basta dare un'occhiata al suo sito.
Una delle più affascinanti e ramificate questioni affrontate da Attivissimo è il cosiddetto "moon hoax", ossia le dicerie di chi crede che le missioni lunari siano un falso molto elaborato.
Prima di andare avanti nella spiegazione, ci tengo a precisare una cosa: i miei studi sono nel campo aerospaziale, conosco l'ambiente, la tecnologia, le persone e le missioni, e non ho remore nell'affermare che tutte le teorie complottiste sul "moon hoax" o sulla gigantesca finzione per scopi non ben precisati sono un cumulo di boiate; sulla Luna ci siamo stati eccome, e per ben sei volte.
Oggi Attivissimo mette insieme tutte le risposte ai dubbi più frequenti legati alle missioni lunari in un pdf di 300 pagine, in cui anche un pubblico non avvezzo ai termini tecnici può approfondire la questione. Una scusa non solo per conoscere meglio cosa successe quarant'anni fa, ma anche per ripercorrere la storia di un evento chiave nella storia del'uomo, attraverso curiosità spesso poco conosciute anche da esperti del settore, il tutto spiegato chiaramente e con una certa dose di simpatia.

Il pdf è liberamente scaricabile da questo link


-Aggiornamento!-

Sempre nell'ottica di chi si appassiona alle missioni della NASA in generale e a quelle lunari in particolari, segnalo una chicca (si, lo so che questo blog non lo legge nessuno, ma gli stessi post vengono linkati automaticamente su Facebook e altri siti): oggi è possibile scaricare liberamente i manuali tecnici di tutti i veicoli e di tutte le missioni Apollo in formato pdf da questo comodo link:

http://siamoandatisullaluna.com/sezione-download.html

E' una cosa molto settoriale, ma garantisco che per un appassionato è come essere bambini in un negozio di caramelle!

9 marzo 2010

Lentamente muore... ma sono anni che è ancora lì!

Da circa ottocento anni a questa parte, mi arrivano a intervalli regolari mail tipo "catena di S.Antonio" che copiano e incollano una sedicente poesia attribuita a Pablo Neruda:
 
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
   Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
   Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
   Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
   Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
   Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità."


Questa simpatica e new age, nonché contraddittoria raccolta di frasette carine e banalotte può, secondo voi essere stata scritta da uno dei maestri della poesia contemporanea?
No, infatti.
Al di là del fatto che Neruda nemmeno da addormentato avrebbe scritto una cosa del genere, il suddetto scritto è di una poetessa brasiliana, tale Martha Medeiros, la quale, poveretta, risulta defraudata della sua opera di genio. Opera che fino alla fine inneggia al "carpe diem" e poi si contraddice nell'ultimo verso, affermando che il saper attendere è la chiave della felicità.
Lasciate stare Neruda, per favore, la Medeiros sarà al settimo cielo nell'apprendere che le è stato restituito il diritto d'autore, e un Poeta vero non si rivolterà nella tomba. 


A chiosa un articolo di Repubblica in proposito

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21 febbraio 2010

Don Chisciotte


Il cavaliere dell'eterna gioventù
seguì, verso la cinquantina,
la legge che batteva nel suo cuore.
Partì un bel mattino di luglio
per conquistare il bello, il vero, il giusto...
Davanti a lui c'era il mondo
coi suoi giganti assurdi e abietti
sotto di lui Ronzinante
triste ed eroico.

Lo so
quando si è presi da questa passione
e il cuore ha un peso rispettabile
non c'è niente da fare, Don Chisciotte,
niente da fare
è necessario battersi
contro i mulini a vento.

Hai ragione tu, Dulcinea
è la donna più bella del mondo
certo
bisognava gridarlo in faccia
ai bottegai
certo
dovevano buttartisi addosso
e coprirti di botte
ma tu sei il cavaliere invincibile degli assetati
tu continuerai a vivere come una fiamma
nel tuo pesante guscio di ferro
e Dulcinea
sarà ogni giorno più bella.

("Don Chisciotte" di Nazim Hikmet).

30 gennaio 2010

"I'm as mad as hell and im not going to take it anymore!"

 Ispirato da un post di Calendula e da un commento di un suo lettore.
 Da "Quinto potere", 1976:
"E perché io dico "poveri noi"? Perché voi il pubblico ed altri 62 milioni di americani, ascoltate me in questo istante! Perché meno del 3% di voialtri legge libri, capito? Perché meno del 15% di voi legge giornali o riviste! Perché l'unica verità che conoscete è quella che ricevete alla tv, attualmente! C'è da noi un'intera generazione che non ha mai saputo niente che non fosse trasmesso alla tv. La tv è la loro Bibbia, la suprema rivelazione. La tv può creare e può distruggere presidenti, papi, primi ministri. La tv è la più spaventosa maledettissima forza di questo mondo senza Dio. E poveri noi, se cadesse nelle mani degli uomini sbagliati. [...] Questa Società è ora nella mani della CCA, la "Communications Corporation of America"; [...] e quando una fra le più grandi corporazioni del mondo controlla la più efficiente macchina per una propaganda fasulla e vuota, in questo mondo senza Dio, io non so quali altre cazzate verranno spacciate per verità, qui. Quindi ascoltatemi, ascoltatemi: la televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni, giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere. Quindi, se volete la verità, andate da Dio, andate dal vostro guru, ANDATE DENTRO VOI STESSI, amici, perché quello è l'unico posto dove troverete mai la verità vera! Sapete, da noi non potrete ottenere mai la verità. Vi diremo tutto quello che volete sentire, mentendo senza vergogna: vi diremo che Nero Wolfe trova sempre l'assassino, e che nessuno muore di cancro in casa del dottor Kildare, e che per quanto si trovi nei guai il nostro eroe, non temete, guardate l'orologio, alla fine dell'ora l'eroe vince... Vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire. Noi commerciamo illusioni: niente di tutto questo è vero. Ma voi tutti ve ne state seduti là, giorno dopo giorno, notte dopo notte, di ogni età, razza, fede. Conoscete soltanto noi. Già cominciate a credere alle illusioni che fabbrichiamo qui. Cominciate a credere che la tv è la realtà, e che le vostre vite sono irreali. Voi fate tutto quello che la tv vi dice: vi vestite come in tv, mangiate come in tv, tirate su bambini come in tv, persino pensate come in tv! Questa è pazzia di massa! Siete tutti matti! In nome di Dio, siete voialtri la realtà: noi siamo le illusioni. Quindi spegnete i vostri televisori, spegneteli ora, spegneteli immediatamente, spegneteli e lasciateli spenti, spegnete i televisori proprio a metà della frase che vi sto dicendo adesso, spegneteli subito!!!"



29 gennaio 2010

Un po' di storia (Artisteer si nasce)

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...
Questo blog, sotto forme diverse, attraverso indirizzi diversi e soprattutto con strumenti diversi, è iniziato intorno al 1997, quando mi affacciavo timidamente nel mondo della rete cercando e sperimentando. Sono passati tredici anni, che per un qualcosa di informatico sono un'eternità! Certo, non sono stato sempre su Blogspot, e all'inizio non sapevo nemmeno cosa fosse un blog... Ho iniziato come raccolta di aneddoti, gli stessi che raccontavo agli amici, dapprima come statico foglio html di un anonimo sito che si chiamava "I viaggi di Lenno", che poi divenne "Lenno & C." quando anche qualche altro folle condivise le sue esperienze nelle stesse pagine, e che cambiò qualche nome, fino ai più recenti "Lenno.tk" e in ultimo "Tyreal.tk", in onore al nickname che ormai da anni mi accompagnava nelle varie incursioni in giro per la rete.
Poi c'è stato BlogSpot.
Per me creare un blog o un forum voleva dire trovarsi i pacchetti php e modificarli a manina... Trovare un sistema che lo facesse automaticamente con pochi clic è stato quasi un trauma. All'inizio usavo ancora il sistema "modifica html" senza sapere che magari si poteva fare la stessa cosa con le funzioni integrate apposite. In realtà succede ancora oggi.
E oggi scopro l'ultima evoluzione della grafica bloggeristica universale intrisa di figosaggine! Sì, perché anche di grafica vive un blog, inutile negarlo, e anche se ho sempre privilegiato la parte testuale a quella puramente visiva, le immagini sono sempre stata un'altra delle mie passioni e le mie foto e soprattutto i miei giochi con Photoshop sono lì a dimostrarlo.
Come si può modificare graficamente il blog fino a renderlo appagante per gli occhi?
Con Artisteer:

Il programma consente infatti di creare da zero il proprio template o di modificarne a piacimento uno esistente. La versione trial la trovate qui
Un esempio dell'utilizzo insano di questo programma... è tutto intorno a questo post!

25 gennaio 2010

Evoluzione di un'amicizia

Un anno fa ho conosciuto una persona.
Okay, in realtà la conoscevo anche prima, ma soltanto di fama, da lontano, dall'esterno. Vedevo in lei una sorta di indefinita "vip", un'artista che prima con la televisione, poi con la musica sembrava essere lontana anni luce dal mio tipo di vita. La prima volta che ho avuto occasione di vederla dal vivo è stato da sotto un palco, e mi sono trovato di fronte un'immagine solenne, emozionante, di quelle che ti mettono in soggezione.

Un anno fa, per me, Saba era così:


















Poi c'è stato un incontro, qualche foto, un aperitivo, tante risate e la riscoperta di una persona davvero fantastica e umana.

Oggi, Saba per me è così:

























Ecco, lo so che magari può sembrare sciocco, ma a me questa cosa fa davvero piacere.


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10 gennaio 2010

1 gennaio 2010

Capodanno 2010



Capodanno in quel di Torino, promossa capitale europea dei giovani.
Serata emozionante, con Saba e la sua band, nel backstage proprio accanto a Juliette Lewis, cenando con pietanze squisite sui piatti di carta nel camerino dei Groove Armada, guardando la folla di piazza Vittorio Veneto dal palco. Dopo un po' non fa più nemmeno freddo e c'è così tanta gente, allegra e festaiola... Si unisce a noi per qualche augurio il sindaco della città, dopodiché rimaniamo estasiati a guardare lo spettacolo dei fuochi, davvero emozionante e in una cornice splendida.
Per me finisce lì... Salutata la compagnia di quelli che per me erano "semplicemente" artisti e ora sono cari amici, prendo l'auto verso casa, dove farò in tempo a fare colazione con altri amici, quelli "di casa".
Uno dei capodanni da ricordare, di quelli che capitano poche volte nella vita. Ed è solo il mio umore insolitamente orso e solitario di questi ultimi tempi a renderlo un po' più freddo di come realmente è stato.
Il mio augurio speciale di buon 2010 va ovviamente a Saba e a tutta la sua combriccola, unita, entusiasta e creativa. Ma tutti gli altri auguri li faccio qui a chiunque mi leggerà.

Buon 2010!

1 dicembre 2009

La crisi

Un fine novembre freddo e piovoso, in quel dell'hinterland milanese. Una sera come tante, una di quelle sere in cui torni a casa ed è già buio e non vedi l'ora di lasciare l'auto in garage e sciacquarti con una bella doccia bollente, per lavare via i rivoli della giornata.
Una di quelle sere in cui non badi al cancello che si chiude alle tue spalle, alle ombre del giardino e ai rumori del vialetto e vedi solo il rassicurante chiarore della porta a vetri della cucina davanti a te; entri, rinfrancato dal tepore e dalla luce soffusa, molli armi e bagagli sulla sedia e vai in bagno concedendoti una succosa anteprima passando le mani sotto un getto di acqua calda calda e pregustando un assaggio di quella mortadella speciale che ti ha portato un amico da Bologna... L'abbraccio di una casa calda, cosa puoi volere di più in un lunedi sera di novembre?

Rientro in cucina sovrappensiero, e non sono solo.
Un ragazzo, non avrà più di diciassette anni, è davanti alla porta della cucina, mi guarda e mi parla.
Non capisco cosa dice, ho un moto di puro panico che dura più di un istante... "E tu chi sei?" Mi esce più per istinto che per reale intenzione.
Trovarsi un intruso in casa all'improvviso smuove tutta una serie di istinti che nemmeno mille anni di civilizzazione possono vincere, quei sensi sopiti che risalgono all'epoca in cui ci si prendeva a mazzate con animali selvaggi per difendere se stessi e la propria prole; sono probabilmente questi istinti che mi portano a pensare, impaurito, il modo in cui posso volgere la situazione strategicamente a mio vantaggio: come muovermi, dove muovermi, cosa prendere, dove passare...
Inutile.
"Ho fame e freddo"
Comprendo solo adesso le parole che prima la paura mi aveva fatto ignorare, "fame e freddo".
Si mette in un cantuccio, vicino alla porta e continua a dirmi che ha fame e freddo, che non sa cosa a fare e mi chiede scusa per essere entrato. E' educato, tranquillo, parla poco l'italiano, ma si fa comprendere e non si allontana dal suo angolo, timoroso. Mi spiega che si è infilato nel cancello mentre si stava chiudendo, che mi ha chiamato, ma che io non l'ho sentito, così ha deciso di aspettarmi in casa. Lo redarguisco, un po' per sfogare la mia tensione, un po' per metterlo in guardia: se si fosse introdotto a casa di un altro poteva finire male, magari ferito o addirittura ucciso... ci sono un sacco di persone che agiscono senza pensare. Lo sa, si riscusa e non sa più che dire.
La mortadella.
Apro il frigo e estraggo il regalo bolognese: "ti piace questa?"
Occhi illuminati: "Si, si moltissimo"
Panino di pantagrueliche proporzioni, sia da mangiare che da portarsi via e un pensiero a come risolvere il problema "freddo"...
Ma non avevo quei due maglioni che non mi vanno più da almno due taglie? Si li avevo, e sono ancora lì, in attesa di essere trasferiti in chissà quale armadio.
Maglioni, indossati subito uno sopra l'altro.
Ha gli occhi lucidi, improvvisa una benedizione a me alla mia famiglia e accenna ad andarsene.
Lo accompagno al cancello, sotto questa gelida pioggia di novembre.

17 novembre 2009

La leggenda degli Eldowin

A due anni esatti dalla pubblicazione de "Il destino degli Eldowin", esce in libreria il secondo volume della saga!



La trama, in breve:

Venti di guerra spirano sull'Arwal. Le mire espansionistiche di Adras, eminenza grigia dell'Argelar, sembrano inarrestabili. Manipolando come un fantoccio il piccolo sovrano di Rygan, il mago rivolge la propria attenzione al ducato di Vniri, dominio dei Doria-Malvolas e dei vampiri di corte, ultimo ostacolo in vista dell'ambiziosa invasione del Varlas. La tensione per il conflitto imminente sconvolge la vita di poveri e ricchi, nobili e villici, mortali e vampiri. Dal montuoso Tarvaal fino alle immense Terre dei Barbari, la maga Reven e il suo schiavo cercano disperatamente un'arma in grado di contrastare la minaccia dell'Oscuro, un tempo maestro e mentore della donna, ora suo acerrimo nemico. Intanto, sul bosco di Madian incombe e si rinforza la minaccia della rocca di Krun, al punto da spingere la Guardiana a inviare una delegazione verso l'inospitale Ovest, nella speranza di ottenere l'aiuto dell'unica autorità che potrebbe riunire contro il tiranno gli elfi dell'Arwal: i leggendari Eldowin.

Avendo letto il romanzo in anteprima vi posso anticipare che è forse più bello del primo, ma ha un grosso difetto: crea dipendenza!
Da non sottovalutare il fatto che anche in questo secondo volume ci sono le cartine disegnate dal sottoscritto, in seconda di copertina:

6 novembre 2009

Regali inaspettati

L'aneddoto ha del surreale, ma merita di essere raccontato.
Ordunque ho un'amica un po' artista un po' pazzerella (com'è giusto che sia, altrimenti che artista sarebbe?) che ha la capacità di aumentare l'entropia dell'universo di qualche punto percentuale sopra la media semplicemente stazionando in un punto per più di cinque minuti. In pratica è una disordinata cronica.
La suddetta ha acquistato, o forse ha vinto, o forse le hanno regalato (non se lo ricorda!) una Fuji z20, di colore rosso Grande Punto faccia da schiaffi metalluro trendy: una di quelle compattine che puoi usare solo se sei il dolce di Gabbana e metti le scarpe bicolori, insomma.
Cosa se ne farà la tenerella entropica di siffatto oggetto? 

Niente.
Perché dopo un anno passato a fare foto in discoteca ad amici ubriachi in pose più o meno plastiche, il risultato è stato di avere una scheda di memoria impestata da qualcosa come seicento foto storte, sfuocate, buie, tagliate e tutte uguali di fauna quantomeno improbabile. Quindi il verdetto è stato tombale: "questa macchinetta non mi piace PERCHE' NON FA BELLE FOTO"
Argh.
La frase del fotoamatore della domenica, le Quattro Parole Da Non Dire a qualunque appassionato di fotografia... Ogni volta che qualcuno dice che una fotocamera "fa delle belle foto", da qualche parte, nel mondo, muore un cucciolo di delfino.
E' inutile e deleterio, lo so, tentare di spiegarle che le foto non le fa solo la macchina e che anche con una Hasselblad 50 le foto dei suoi amici sversi in discoteca farebbero schifo comunque... Più che altro non saprei come dirlo senza risultare offensivo, perché "fa delle belle foto", oltre ad aver appena ucciso un altro delfino cucciolo, ha su di me un effetto infuriante.
come si può rimediare?
Semplice, accompagnandola al primo Mediaworld per assecondare la sua furia shoppingatrice desiderosa di una nuova compattina. Convinto che sia inutile, come dicevo, spiegarle che con una nuova macchinetta farà le stesse foto di prima, ma anche quasi certo che le nuove foto (identiche alle vecchie) diverranno semplicemente e magicamente stupende, perché scattate dal giocattolino nuovo.
Ma si, facciamolo.
Il commesso di Mediaworld ha messo una taglia sulla mia testa e credo che il giudice mi proibirà di avvicinarmi a meno di trecento metri alla sua famiglia, ma dopo un'oretta buona, la nuova fotocamera viene inequivcoabilmente scelta.
E' una Canon. Bene no?
E' rosa.
L'unico motivo che ha portato alla scelta è stato in effetti il colore.
Tornati gioiosi (lei) è un po' stanchini (io) a casa sua, mi azzardo a chiedere cosa ne farà della Fuji, visto che potrebbe comunque venderla ad un prezzo decente...
"Venderla?!? no, no dai... Non fa delle belle foto [si ode in lontananza l'ultimo gemito di Flipper]. Perché non la prendi tu? Tu sei bravo, magari riesci anche a tirarci fuori qualcosa di buono!"
"Uh? Ma no dai, al massimo te la compro..."
"Macché compri! tieni prendi qui... Adesso ti cerco la scatola [sfrush sfrush]... Ah ecco e c'è il caricabatterie da qualche parte [clack boing sdeng]... Ah aspetta ti serve il cavo usb? [sproing crock screeeek]... no perché non lo trovo..."
terrorizzato dal ciclone coi capelli ricci che sta mettendo sottosopra, letteralmente sottosopra, il suo bilocale per cercare i pezzi sparsi di quello che è appena diventato il mio regalo, ho giusto l'accortezza di levare la scheda di memoria e riversare le (brutte) foto sul suo netbook (ve l'ho detto? E' rosa pure quello!). Echi di lontani delfini chiedono vendetta, ed io senza colpo ferire mi ritrovo davanti la scatola della Fuji perfettamente imballata, con tanto di libretti di istruzioni e cd di installazione riposti negli appositi sacchettini e cavi accuratamente fascettati! Il contrasto con l'appartamento perennemente a gambe all'aria è di quelli da lasciare secchi... La ricciola ogni tanto mi spaventa. 
E alla fine eccola qui davanti: la mia nuova compattina trendyfashion!
Oggi l'ho portata in giro, sperimentando quella sensazione, che avevo un po' perso, di poter fare la foto in ogni momento e senza troppe complicazioni, così, per farla...
E indovinate un po'? la macchinetta fa delle gran belle foto! (Flipper! Crepa!)


 

2 novembre 2009

Il mio 2009

Un 2009 in immagini e musica. Le persone, i luoghi e i momenti di un anno che per me è stato velocissimo. Qualcuno si riconoscerà in queste immagini, scattate con le mie fide Fuji S8000 e Sony Alpha 350, qualcun altro si ritroverà, forse, nelle poche sequenze filmate o ritoccate per l'occasione. Su tutto aleggia la splendida e malinconica "Le temps passe", capace di commuovermi sin dal primo ascolto dal vivo.

27 ottobre 2009

Simpatia portami via.


C'è una precisa convenzione sociale, nelle compagnie che di solito frequento, che identifica inequivocabilmente il tipo "supersimpa", di solito un amico dell'amico, che è presentato come "troppo simpatico, che ti fa morire dal ridere". Non voglio essere ipercritico o astioso, ma inevitabilmente il suddetto personaggio non scappa dal solito cliché: è uno che urla tantissimo, fa battute quasi unicamente a sfondo sessuale o su fluidi corporei e ha come unico talento quello di mettersi in luce sfottendo gli altri. E' quell'umorismo che amo definire "alla Teo Mammuccari", avendo ben presente il tipo di spettacoli comici che tale showman imbastiva ai danni del malcapitato di turno, spettacoli che peraltro hanno contribuito a decretare il mio totale abbandono del mezzo televisivo, infarciti com'erano di imbarazzanti siparietti in cui il conduttore diceva peste e corna del bersaglio di turno, assolutamente incolpevole e soprattutto impossibilitato a replicare, soverchiato dalla parlantina sciolta e urlante del denigratore televisivo.
Questo proliferare di tipi "troppo simpatici" ha su di me l'effetto che una task force di inquisitori potrebbe avere sul set di un fim porno: rompe discretamente i coglioni senza alcun motivo valido.
Non è che lo sfottere in sè sia fastidioso, nei limiti del goliardico, ma lo è se limitato a precisi parametri:
a) mi conosci e sai fin dove puoi arrivare.
b) accetti che io ti sfotta di rimando, perché ti conosco e so dove posso arrivare.
Quando cadono questi due paletti, tendo a reagire male.
Non importa quanto sia supersimpatico il fenomeno di turno: un attacco su una questione personale è un attacco, punto e basta, e agli attacchi ci si difende; un attacco esce dai canoni di "simpatia" e diventa una pura e semplice aggressione, non importa se e quanto mascherata dal sorriso in tralice, e alzare la voce per sovrastare la risposta è un modo di reagire vigliacco e infantile, oltre che rivelatore di mancanza di attributi.
e a questo punto mi chiedo: perché si dà così tanto credito a persone senza palle che hanno come unito merito quello di spalare merda sui propri amici? Che cosa li rende "tanto simpatici"? Che cosa dà loro sempre ragione, qualsiasi puttanata epocale sparino?
Non mi fai ridere, simpaticone, non c'è speranza.
Lo so, sono io quello sbagliato, quello antipatico, quello intrattabile, ma chissà come mai, quando si usa contro di te la stessa tattica che hai appena riservato agli altri, partono urla, insulti, rabbia, financo pianti. Ecco, allora ammettilo una volta per tutte: non sei niente e hai un disperato bisogno di un gregario per avere un po' di luce. Non c'è trippa per gatti qui, simpaticone: non sei il mio capobranco, non mi interessa il tuo branco e diventerei un fachiro piuttosto che stare in un branco che abbia come capo un idiota come te.
Io non sono d'accordo con te e non importa quanto alzi la voce o frigni con astio.

8 ottobre 2009

Laura Iuorio - Presentazione romanzo e intervista in tv!

Martedi 20 ottobre 2009, su Rai News 24, televisione satellitare compresa nel pacchetto Sky. andrà in onda un'intervista alla scrittrice Laura Iuorio. L'autrice presenterà in diretta i suoi ultimi lavori, nel dettaglio la "Trilogia del sicario" e l'ancora inedito "La leggenda degli Eldowin", raccontando il suo mestiere di scrittrice.
Ma non finisce qui: mercoledi 21 ottobre alle ore 18:30 si terrà una presentazione ufficiale degli ultimi romanzi pubblicati, presso la libreria Fanucci in piazza Madama 8, a Roma.
Se siete in zona e avete amici o parenti interessati all'evento, spargete la voce! Vi posso assicurare che i romanzi di cui stiamo parlando sono stupendi: io stesso li ho letti in anteprima e non vedevo l'ora di assistere alla pubblicazione ufficiale.


2 ottobre 2009

E per finire... Le foto!

Nei precedenti dieci post ho aggiunto qualche foto qui e là, per arricchire il resoconto del viaggio. Tutte queste foto e molte altre le trovate in risoluzione umana a questo link, dove, prossimamente, inserirò riferimenti e commenti. Alcune foto sfruttano il "geotagging", ovvero una funzione che vi mostrerà sulla mappa del mondo messa a disposizione da Flickr il luogo esatto in cui sono state scattate.
La mia idea è di applicare il geotagging a tutte, tempo permettendo. Spero che le foto vi piacciano! E sono solo una piccola selezione delle oltre mille che ho scattato in tutto il viaggio.


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4 settembre 2009

(Giappone) 10 - T'amo pio Kobe

26/06
Ultimo giorno a Kyoto!
Il tempo sembra propizio e lo spendiamo nel giro del castello Nijo-jo, voluto dallo Shogun come difesa per il palazzo dell’Imperatore.
Tolte le scarpe, come vuole il rituale, scivoliamo all’interno dei corridoi in legno scuro, legno che scricchiola imitando il canto degli usignoli, espediente voluto dal castellano per cogliere sul fatto eventuali intrusi avvicinatisi di soppiatto; schiviamo numerose scolaresche, tutte rigorosamente in fila, e ammiriamo le decorazioni, i disegni, le ricostruzioni delle scene di vita nelle varie sale, ampie ed essenziali, più votate allo spazio puro e semplice che non all’opulenza.
Dopo la rapida visita alle stanze interne, ci dedichiamo ai giardini curatissimi; il sole è a picco e sovente facciamo soste-bevuta, tanto per confermare uno dei tormentoni della vacanza, ovvero la ricerca della bibita più strana fornita dall’onnipresente distributore automatico. Il castello è un complesso di più edifici, tra i quali si snodano sentieri e laghetti, oggi sede di diverse mostre sull’epoca dello shogunato.

2 settembre 2009

(Giappone) 9 - I cervi di Nara

25/06
Nara!
Nel passato del Giappone, le capitali sono state innumerevoli: considerata capitale la città in cui risiedeva l’imperatore, essa cessava di esserlo alla morte del monarca, e la nuova corte si insediava così in una nuova città. Nara è stata l’ultima di queste “capitali itineranti”, anche se successivamente l’imperatore si spostò per motivi differenti a Kyoto e poi a Tokyo,
Oggi Nara è una delle mete turistiche più note, forte della sua storia e del suo immenso parco disseminato di templi, santuari e popolato da animali amichevoli.
Raggiungerla ci è agevole: preso un treno locale grazie al fido biglietto JR Pass, percorriamo la tranquilla tratta studiacchiando sulla guida turistica le mete più interessanti dal punto di vista artistico e storico, ma scopriamo che la città sembra riservare divertimenti di tutti i tipi, considerato il fatto che alla stazione incontriamo due italiani, alla ricerca di una simil Disneyland analoga a quella di Tokyo… Beh ognuno di diverte come vuole!

25 agosto 2009

(Giappone) 8 - For we who grew up tall and proud in the shadow of the mushroom cloud

24/06
Oggi optiamo per una gita molto fuori porta, e prendiamo l’ ormai consueto treno shinkansen per Hiroshima, non prima di aver fatto colazione in un impeccabile caffè degno di nota per l’eleganza dell’ambiente e del personale. E il caffè? no, quello è la solita brodaglia.
Hiroshima, si dicveva.
La tratta è piuttosto lunga e, dopo due orette di viaggio, scendiamo dal treno insieme a molti altri turisti diretti al Peace Memorial Park, tra cui una simpatica famgliola inglese con due deliziose figlie al seguito; il saper leggere correttamente le cartine ci investe subito dell’aura di “condottieri” , per cui portiamo tutto il gruppetto alla corretta fermata del tram… ma da buoni condottieri vecchio stampo, noi pensiamo bene di proseguire a piedi, dopotutto si tratta di percorrere solo un paio di chilometri.

16 agosto 2009

(Giappone) 7 - Aura di sacralità e intermezzi commerciali

23/06

Kyoto!
Si parte dal Manga Museum, con colazione al caffè annesso, ma arriviamo troppo presto e ripieghiamo sul parco imperiale, abbandonato tanto rocambolescamente la sera prima… Stavolta ammiriamo con calma le piante, i laghetti e i templi ad ogni angolo, accompagnati talvolta da scolaresche di bimbi allegri e scorazzanti, ma anche educati ed ordinati quando c’è da dar retta alla maestra. Giriamo il parco con calma, restando accostati alle mura che circondano l’antica residenza degli imperatori (Kyoto Gosho) e il Palazzo dell’Imperatore a riposo (Sento Gosho) e attraversando luoghi che sembrano fuori dal tempo, pur se vicinissimi al traffico del centro. Non siamo in un luogo rigidamente controllato e destinato solo a pochi turisti paganti, ma in un parco che è semplicemente un luogo di ritrovo per i cittadini e per i curiosi: ci sono parecchi ragazzi che giocano a baseball (qui diffusissimo) nei campetti appositi, coppie che passeggiano sui ponticelli o gareggiano scherzosamente in bici, giardinieri che, con immensa cura, sistemano le aiuole… Un normale parco cittadino, insomma, che però per secoli ha cinto uno degli edifici più importanti del Giappone, perlomeno fino allo spostamento della corte imperiale a Tokyo.

7 agosto 2009

(Giappone) 6 - La PASMO, la SUICA, la ICOCA, la PITAPA

22/06

Arriviamo a Kyoto in poco più di due ore e mezza, in tempo per scioglierci sotto la cappa di afa pomeridiana. Certo, l’aria condizionata a bordo del treno-proiettile non ci aiuta certo ad acclimatarci istantaneamente, fatto sta che l’aria immobile e l’umidità quasi palpabile hanno un impatto stordente.
Kyoto non è Tokyo e si vede: chiedendo informazioni, addirittura una ragazza non mi risponde! Incredibile! Rammento che qui siamo in provincia e che le abitudini possono essere più tradizionaliste che nell’ambiente più cosmopolita della capitale... Vuoi vedere che è maleducazione rivolgersi direttamente all'altro sesso? Nel dubbio non lo faccio, anche se mi sembra davvero strano.