17 novembre 2009

La leggenda degli Eldowin

A due anni esatti dalla pubblicazione de "Il destino degli Eldowin", esce in libreria il secondo volume della saga!



La trama, in breve:

Venti di guerra spirano sull'Arwal. Le mire espansionistiche di Adras, eminenza grigia dell'Argelar, sembrano inarrestabili. Manipolando come un fantoccio il piccolo sovrano di Rygan, il mago rivolge la propria attenzione al ducato di Vniri, dominio dei Doria-Malvolas e dei vampiri di corte, ultimo ostacolo in vista dell'ambiziosa invasione del Varlas. La tensione per il conflitto imminente sconvolge la vita di poveri e ricchi, nobili e villici, mortali e vampiri. Dal montuoso Tarvaal fino alle immense Terre dei Barbari, la maga Reven e il suo schiavo cercano disperatamente un'arma in grado di contrastare la minaccia dell'Oscuro, un tempo maestro e mentore della donna, ora suo acerrimo nemico. Intanto, sul bosco di Madian incombe e si rinforza la minaccia della rocca di Krun, al punto da spingere la Guardiana a inviare una delegazione verso l'inospitale Ovest, nella speranza di ottenere l'aiuto dell'unica autorità che potrebbe riunire contro il tiranno gli elfi dell'Arwal: i leggendari Eldowin.

Avendo letto il romanzo in anteprima vi posso anticipare che è forse più bello del primo, ma ha un grosso difetto: crea dipendenza!
Da non sottovalutare il fatto che anche in questo secondo volume ci sono le cartine disegnate dal sottoscritto, in seconda di copertina:

6 novembre 2009

Regali inaspettati

L'aneddoto ha del surreale, ma merita di essere raccontato.
Ordunque ho un'amica un po' artista un po' pazzerella (com'è giusto che sia, altrimenti che artista sarebbe?) che ha la capacità di aumentare l'entropia dell'universo di qualche punto percentuale sopra la media semplicemente stazionando in un punto per più di cinque minuti. In pratica è una disordinata cronica.
La suddetta ha acquistato, o forse ha vinto, o forse le hanno regalato (non se lo ricorda!) una Fuji z20, di colore rosso Grande Punto faccia da schiaffi metalluro trendy: una di quelle compattine che puoi usare solo se sei il dolce di Gabbana e metti le scarpe bicolori, insomma.
Cosa se ne farà la tenerella entropica di siffatto oggetto? 

Niente.
Perché dopo un anno passato a fare foto in discoteca ad amici ubriachi in pose più o meno plastiche, il risultato è stato di avere una scheda di memoria impestata da qualcosa come seicento foto storte, sfuocate, buie, tagliate e tutte uguali di fauna quantomeno improbabile. Quindi il verdetto è stato tombale: "questa macchinetta non mi piace PERCHE' NON FA BELLE FOTO"
Argh.
La frase del fotoamatore della domenica, le Quattro Parole Da Non Dire a qualunque appassionato di fotografia... Ogni volta che qualcuno dice che una fotocamera "fa delle belle foto", da qualche parte, nel mondo, muore un cucciolo di delfino.
E' inutile e deleterio, lo so, tentare di spiegarle che le foto non le fa solo la macchina e che anche con una Hasselblad 50 le foto dei suoi amici sversi in discoteca farebbero schifo comunque... Più che altro non saprei come dirlo senza risultare offensivo, perché "fa delle belle foto", oltre ad aver appena ucciso un altro delfino cucciolo, ha su di me un effetto infuriante.
come si può rimediare?
Semplice, accompagnandola al primo Mediaworld per assecondare la sua furia shoppingatrice desiderosa di una nuova compattina. Convinto che sia inutile, come dicevo, spiegarle che con una nuova macchinetta farà le stesse foto di prima, ma anche quasi certo che le nuove foto (identiche alle vecchie) diverranno semplicemente e magicamente stupende, perché scattate dal giocattolino nuovo.
Ma si, facciamolo.
Il commesso di Mediaworld ha messo una taglia sulla mia testa e credo che il giudice mi proibirà di avvicinarmi a meno di trecento metri alla sua famiglia, ma dopo un'oretta buona, la nuova fotocamera viene inequivcoabilmente scelta.
E' una Canon. Bene no?
E' rosa.
L'unico motivo che ha portato alla scelta è stato in effetti il colore.
Tornati gioiosi (lei) è un po' stanchini (io) a casa sua, mi azzardo a chiedere cosa ne farà della Fuji, visto che potrebbe comunque venderla ad un prezzo decente...
"Venderla?!? no, no dai... Non fa delle belle foto [si ode in lontananza l'ultimo gemito di Flipper]. Perché non la prendi tu? Tu sei bravo, magari riesci anche a tirarci fuori qualcosa di buono!"
"Uh? Ma no dai, al massimo te la compro..."
"Macché compri! tieni prendi qui... Adesso ti cerco la scatola [sfrush sfrush]... Ah ecco e c'è il caricabatterie da qualche parte [clack boing sdeng]... Ah aspetta ti serve il cavo usb? [sproing crock screeeek]... no perché non lo trovo..."
terrorizzato dal ciclone coi capelli ricci che sta mettendo sottosopra, letteralmente sottosopra, il suo bilocale per cercare i pezzi sparsi di quello che è appena diventato il mio regalo, ho giusto l'accortezza di levare la scheda di memoria e riversare le (brutte) foto sul suo netbook (ve l'ho detto? E' rosa pure quello!). Echi di lontani delfini chiedono vendetta, ed io senza colpo ferire mi ritrovo davanti la scatola della Fuji perfettamente imballata, con tanto di libretti di istruzioni e cd di installazione riposti negli appositi sacchettini e cavi accuratamente fascettati! Il contrasto con l'appartamento perennemente a gambe all'aria è di quelli da lasciare secchi... La ricciola ogni tanto mi spaventa. 
E alla fine eccola qui davanti: la mia nuova compattina trendyfashion!
Oggi l'ho portata in giro, sperimentando quella sensazione, che avevo un po' perso, di poter fare la foto in ogni momento e senza troppe complicazioni, così, per farla...
E indovinate un po'? la macchinetta fa delle gran belle foto! (Flipper! Crepa!)


 

2 novembre 2009

Il mio 2009

Un 2009 in immagini e musica. Le persone, i luoghi e i momenti di un anno che per me è stato velocissimo. Qualcuno si riconoscerà in queste immagini, scattate con le mie fide Fuji S8000 e Sony Alpha 350, qualcun altro si ritroverà, forse, nelle poche sequenze filmate o ritoccate per l'occasione. Su tutto aleggia la splendida e malinconica "Le temps passe", capace di commuovermi sin dal primo ascolto dal vivo.