10 luglio 2004

Casa aperta?!?

Milan l'è un gran Milan, ma l'è anche un gran casin, specie al volgere della sera, quando il traffico si fa pesante. Per questo non posso biasimare Xxxxxxx quando mi dice che dovrebbe riportare dei libri ad una sua collega milanese, ma per via del tempo tiranno e per una serie di contrattempi, nonché per una sua personale idiosincrasia al traffico non riuscirebbe proprio a vederla. Poco male: a Milano ormai ci sguazzo più o meno volentieri, quindi per me non è un problema adempiere alla consegna.
Dato che non conosco la ragazza, né so esattamente dove abita, mi faccio spiegare la strada e mi riprometto di passare il prima possibile. Furbescamente annoto nome e cognome e mi compiaccio dell'astuzia: sai mai che mi ritrovi davanti ad un terribile citofono che riporta -udite udite- i COGNOMI delle persone senza indicarne i nomi? Che mondo, fortuna che sono scaltro.
Sono circa le cinque quando mi trovo davanti al suo portone; ovviamente il citofono è più furbo di me: anziché riportare i nomi degli inquilini è uno di quei simpatici campanelli che segnano soltanto i numeri degli interni. Ah la legge sulla privacy...
Io, ovviamente non so come contattare la ragazza (chiedere il suo numero? macché scherziamo? troppo ovvio!), quindi chiamo il mio amico; pare ovvio che nemmeno lui conosca il numero d'interno, ma non è un problema: basta chiedergli se può avvertirla per telefono... Detto fatto, passa qualche minuto e dal citofono sento una voce femminile che mi chiama:
"Tyreal? Tyreal ci sei?"
"Eccomi"
"Sono Yyyyyyyy, mi ha appena chiamato Xxxxxxx. Ora ti apro: ascolta... prendi la scala a destra e sali al primo piano"
"Okay"
Entro, svolto subito a destra e salgo pochi gradini. C'è una sola porta davanti a me...
Suono.
Rumore di passi...
(voce femminile) "Si?"
"Sono Tyreal"
"Sì, ti apro subito"
Serratura che si apre.
Porta che si apre.
"Ciao, tutto bene? Mi manda Xxxxxxx ti ho port..."
Entro e mi blocco.
Davanti a me ho una ragazza bionda bellissima (e quando dico bellissima intendo proprio bellissima!) in... biancheria... di pizzo... azzurra...
E non sembra per nulla a disagio. Lei chiude la porta e mi da la mano.
Da un'altra stanza entra un'altra ragazza altrettanto carina (e quando dico altrettanto intendo altrettanto, se non di più!) e altrettanto... spogliata! Anche lei in pizzo! Questa volta rosa!
La ragazza che mi ha accolto sorride e mi stringe la mano:
"Ciao, io sono *******!"
-Silenzio-
"...Sono 100 euro per ogni quarto d'ora, chi hai detto che ti manda?"
Non ci credo.
Sto per scoppiare a ridere, sono paonazzo, ma riesco a balbettare "ma... mi sa che ho sbagliato appartamento..."
Lei sorride, poi mi fa: "ho capito... Guarda, prima di entrare qui c'è un altro corridoio sulla destra, forse dovevi salire di lì"
Saluto ed esco. Avevo veramente sbagliato corridoio, ma lo sguardo della signora anziana che mi ha visto uscire dalla casa di ******* sorridendo e rosso come un pollo era di disprezzo totale.
Per chiudere come si deve, nell'euforia ho tempo per un'altra figuraccia: entrando nell'appartamento giusto, mi metto a ridere e dico a Yyyyyyy:
"Ma lo sai chi abita qui a fianco?"
Lei mi guarda strano poi, freddamente:
"Si... E tu come lo sai?"

Sono troppo avanti!!!!

2 luglio 2004

Ciao Darwin

E' martedi e finalmente devo andare a fare il tanto sospirato provino per "Ciao Darwin" trasmissione nazionalpopolare idiota che però ha dalla sua gli indubbi vantaggi di una serata pagata e di un contorno di belle ragazze... Beh, andiamo!
Mi presento alla selezione e compilo il solito modulo su chi sei, cosa fai, perché sei qui, vuoi che usi i tuoi dati per vendere i tuoi organi ecc... poi attendo mentre davanti a me passano i personaggi più improbabili: si vedono ragazzini biondo platino con tanto gel in testa da riuscire a bloccare un treno in corsa, vamp cinquantenni con pantaloni pitonati che accompagnano figlie-modelle agghindate di tutto punto con minigonne ascellari e persone un po' più comuni, che ruotano gli occhi qui e là, cercando negli sguardi dell'altra gente un po' di comprensione per i loro dubbi... Per la serie, che ci faccio io qui? Ma sono solo incertezze di un attimo: io sono qui essenzialmente perché è divertente, quindi sorrido e mi rimetto a completare il questionario... Scoprendo tra l'altro che la figlia della vamp è pure simpatica (ciao Noemi!).
Ma è già ora del provino! Entro in compagnia di un'altra ragazza e la signorina magra magra e occhialuta addetta al provino ci accoglie con grande professionalità. Prima foto di rito, poi breve intervista e infine un piccolo dramma...
Allora, inizia la ragazza che è entrata con me... Lei si presenta per la serata "Milanesi contro Romani" e, alla fine dell'intervista deve lanciarsi in un'arringa a favore dei milanesi. Fin qui ok, ma io...?
E' il mio turno... purtroppo, per esigenze di copione, io dovrò concorrere nella sfida "Terrestri contro Alieni", quindi adesso, sotto l'occhio della telecamera della signorina secca secca devo difendere la categoria degli alieni!!!
Ora... Lo so che non si devono dire le parolacce, ma non posso esimermi... Ho pensato proprio: "Che cazzo le dico???"
Ho inventato una stupidata del tipo: "Eh noi siamo più abili perché andiamo in giro tra i pianeti su possenti astronavi, mica come voi provinciali, chiusi su un solo pianeta senza mai uscire un po'..." La ragazza vicino a me mi guarda come se fossi un imbecille. Io mi sento un imbecille. L'occhialuta dinoccolata è contenta come una pasqua... Quindi mi fa... cantare!!!
Idiota io che nella scheda ho scritto "SI! so cantare!", probabilmente più per distrazione che per altro... Ma ormai è fatta, devo cantare qualcosa... lì... subito... A nulla valgono le scuse sul mal di gola (che non ho)... Prendo tempo asserendo che non mi viene in mente nulla, poi attacco con "Rimmel" di De Gregori... L'ho fatta tante di quelle volte al karaoke senza mai stonarla...
Questa volta la stono di brutto e, dopo tre o quattro stecche la pianto lì.
La "flaca" con gli occhiali è sempre più soddisfatta... Si prende le mie foto in costume da "Star Trek" (fatte per far pubblicità all'amico che i costumi così li vende in negozio...) e le contempla asserendo che la divisa rossa dei film mi dona molto, poi ci congeda. Inutile dire che la mia compagna di provino è terrorizzata dall' "uomo che si crede un alieno" quale ormai sono diventato...
Non so perché, ma temo di aver commesso un grosso errore...

"Enterprise, vi prego! Fatemi risalire! Adesso!"


Edit: a distanza di anni, riprendo in mano questo diario.
Perché? Perché questa sera, in un negozio milanese, un commesso mi ha prima fissato per un po', poi intimidito si è fatto avanti e mi ha chiesto "Ma lei per caso è stato in televisione? Col costume di Star Trek?"

Eh si... è stato un grosso errore.