27 luglio 2009

(Giappone) 5- Lo zen e l'arte della manutenzione del treno proiettile


Piove.
Ogni volta che nomino il parco di Ueno, piove!
Non importa: su consiglio di Paola, reincontrata proprio stamattina, andiamo a visitare il Museo Nazionale sotto un’acqua battente, protetti unicamente dagli ombrelli a disposizione dei clienti dell’albergo.
Il personale all’ingresso, come al solito organizzatissimo, ci fornisce guaine portaombrelli e ci guida verso una lunga scala mobile che scende verso i sotterranei, dove assistiamo ad una mostra che fa davvero la felicità di tutti i bambini presenti (una folla!), piena com’è di fossili e ricostruzioni di dinosauri. In un attimo di smarrimento ci sembra che il museo sia finito lì, ma vagando un po’ per corridoi e passaggi decisamente anonimi si scoprono altre aree espositive, rivelando le vere dimensioni interne del museo, inaspettatamente ampio e completo. Articolato su più piani, ognuno legato a un ramo diverso della scienza, sembra davvero non finire mai, riservando sorprese ad ogni angolo; molto bella, ad esempio, la sala dell’evoluzione, in cui il pavimento circolare è illuminato con percorsi che, da un ceppo comune, seguono l’evolversi del dna e portano alla bacheca corrispondente all’animale che lungo quella linea evolutiva si è sviluppato.

21 luglio 2009

(Giappone) 4- l'era degli idrovolanti

A colazione reincontriamo Paola, la simpatica architetta romana incrociata qualche giorno fa a Ginza: ha preso una stanza nel nostro hotel, seguendo le indicazioni che le avevamo dato, e per oggi i nostri percorsi coincidono. Seguendo perciò l’ispirazione, ci dirigiamo verso la baia di Tokyo, sbagliando fermata solo una volta!
Odaiba è quasi totalmente un complesso di isole artificiali, tuttora in espansione, caratterizzato da skykine futuristico e ampi spazi a più livelli per auto, treni e pedoni. Il modo in cui Tokyo si sta avviando a diventare una città multilivello, con sopraelevate, terrazze, grattacieli a diverse sezioni è molto evidente in questo quartiere, modernissimo e decisamente accattivante. Curioso pensare che siamo in un luogo profondamente legato alla tradizione e alla storia: in questa stessa baia, su due isolette, erano poggiate le batterie di cannoni (“daiba”, per l’appunto) che difendevano la città nel tardo periodo Edo, epoca d’oro dello shogunato Tokugawa. Le isole originarie ci sono ancora, ma molto è cambiato, basti pensare che il posto di uno degli antichi cannoni è oggi presa da una copia in scala della Statua della Libertà newyorchese, voltata però verso la città.

13 luglio 2009

(Giappone) 3- A spasso con Hitomi

19/06
Una leggera foschia ci accompagna alla visita alla Tokyo Tower.
Avvicinandoci alla gigantesca torre rossa ci rendiamo conto di quanto il nostro hotel sia vicino ad un sacco di luoghi importanti… E’ un po’ una caratteristica di Tokyo non avere un vero e proprio centro, ma tanti “piccoli” centri intorno ai quartieri più popolosi che orbitano intorno al palazzo imperiale; fintanto che si resta in questa cerchia si incontrano moltissime attrazioni turistiche e non, e passare da un centro all’altro è davvero agevole, vista la capillarità dei trasporti metropolitani.
L’origine della Torre è curiosa: in realtà non doveva affatto essere un’attrazione turistica, ma una semplice antenna televisiva, la cui architettura era ispirata alla Torre Eiffel più per motivi strutturali che altro. La torre è infatti più snella e più alta della sua imponente ispiratrice parigina, ma resta una struttura molto tecnica e poco votata all’arte, nonostante sia diventata quasi immediatamente un’icona associata a Tokyo, e la cosa ha senso se si pensa che quasi ogni città del Giappone ha la sua torre panoramica, ognuna realizzata con criteri differenti.

Piccola parentesi - i posti in cui NON sono andato

Ritornando dal Giappone ho notato un fenomeno curioso: l'atteggiamento di molti nei confronti del racconto della vacanza. Grossomodo le reazioni più evidenti si possono dividere in due categorie: quelli più o meno appassionati, che si esaltano su foto e aneddoti chiedendoti sempre maggiori dettagli, e quelli per cui tutto ciò che sta ad est di Casalecchio sul Reno è un vago e impreciso "Oriente". Questi ultimi sono abbastanza concordi nel dire cose del tipo "ma cosa hai mangiato lì? le formiche fritte? No perché a me quelle cose lì che mangian loro tipo gli involtini primavera... bleah! E poi i loro ristoranti qua sono sporchissimi" ed è inutile cercare di spiegare che Giappone e Cina sono due paesi diversi, al di là dei luoghi comuni triti e ritriti.
Ma le soddisfazioni maggiori si ottengono con gli espertissimi, perché se uno è espertissimo, sicuramente ti indicherà luoghi ed eventi che tu ti sei perso e che invece a sua opinione erano imperdibili.
Ad uso e consumo dell'espertissimo quadratico medio (che non ti da MAI consigli PRIMA di partire, ma al massimo critiche al ritorno), ho preparato un elenco dei posti che NON ho visitato, giusto per risparmiare tempo e domande prevedibili.

-Non ho visitato la parte nord, né Hokkaido. Non era nei miei programmi
-Non ho visitato l'isola di Kyushu, stesso motivo
-Non sono andato nei capsule-hotel: sono alto 1,90 e peso 100 chili, non ci sto in un capsule hotel e non ho nemmeno capito perché ci sarei dovuto andare, visto che alloggiavo in uno stabile stupendo ad Aoyama.
-Non ho visto la fioritura dei ciliegi. Non la fanno a fine giugno, nemeno a piangere in kanji. Protesterò con l'ambasciata, se vi può fare piacere.
-Non ho preso il treno Nozomi a levitazione magnetica: i Kodama e gli Hikari sono comunque Shinkansen ad altissima velocità e rientrano nel biglietto JR Pass, il Nozomi NO, anche se ha la stessa forma.
-Non ho mangiato la vipera né bevuto il suo sangue: dovete smetterla di credere a tutto quello che dice Roversi in Turisti per Caso!
-Non sono andato nel palazzo in cui si scia indoor: non me ne frega nulla dello sci, e ancora una volta Roversi non è il vangelo!
-Non ci sono distributori di mutandine usate di liceali agli angoli delle strade, e no, non sono andato a cercarne!
-Non sono andato in spiaggia. Se voglio andare in spiaggia vado da un'altra parte, e comunque NON MI PIACE andare in spiaggia.
-Non sono andato "nel posto in cui c'è una piscina in cui girano i sottomarini a forma di astronave".
-Non sono andato a un incontro di Sumo. E non è che la cosa mi dispiaccia granché.
-Non sono andato al cinema. Per quale diavolo di motivo avrei dovuto farlo? Eppure me l'hanno chiesto almeno in cinque.
-Non ho mangiato il pesce palla. Mea culpa, avrei voluto ma poi non l'ho fatto. Ho però ripiegato sul manzo di Kobe.
-Non ho giocato al Pachinko. Ed è giusto così. Solo gli sfigati giocano al Pachinko.

Ovviamente l'espertissimo, dopo aver appreso anche solo una di queste notizie, penserà "ma cosa diavolo sei andato a fare in Giappone?"
A fare birdwatching estremo, che domande.

6 luglio 2009

(Giappone) 2- Lunga vita all'imperatore.

17/09

La giornata inizia con una buona colazione, forti della pantagruelica offerta dell’hotel, e poi via verso il quartiere di Ginza! Fare la tessera per la metropolitana è più agevole di quanto pensassimo, anche grazie l’aiuto (come in tutte le occasioni) dei controllori e dei passanti, sempre gentili oltre ogni aspettativa, e in men che non si dica siamo in centro, tra negozi avveniristici e persone elegantissime. Le ragazze, in particolare, hanno un portamento molto raffinato e imperturbabile, ma paiono disabituate ai tacchi e coniugano una strana camminata caracollante ad una postura eretta e rigida, quasi comica a vedersi, ma sono tanto belle che si perdona loro tutto! Proprio così! La gente sembra bella, non solo elegante, ma anche nobile nell’aspetto e nella gestualità.
Appena usciti dalla metro incontriamo una turista romana alle prese con mappa e guida turistica: è Paola, architetto di talento, impegnata in uno dei suoi tanti viaggi intorno al mondo. E’ in cerca di un alloggio, le consigliamo ovviamente il nostro hotel e la salutiamo, ripromettendoci di ritrovarci in seguito.

1 luglio 2009

(Giappone) 1- Decollo, planata, atterraggio

Per me un viaggio in giappone equivale a un sogno realizzato: sono cresciuto talmente affascinato dalla cultura nipponica, sia tramite i cartoni che guardavo da piccolo, sia per interesse sviluppato durante gli anni, che non credevo possibile poter organizzare una tale avventura. Ma tant’è… Ho passato due settimane stupende con amici fidati in un paese meraviglioso sotto moltissimi punti di vista; forse la mia opinione sarà di parte, ma ciò non toglie che raramente ho trovato una simile accoglienza, cordialità, eleganza e profonda cultura in un intero paese. E’ ora di raccontare tutto quello che abbiamo vissuto in questa breve permanenza… e per farlo dobbiamo andare indietro nel tempo di una quindicina di giorni.