27 giugno 2011

La rete, com'era e com'è


Ecco, questo è un post storico.
Non nel senso che entrerà nei libri di storia, perché effettivamente non è che dica granché, ma perché è legato alla storia della rete, alla gente che un tempo si incontrava virtualmente in quell'epoca arcaica in cui principalmente si comunicava tramite mailing list.
E... indovinate un po'? E' la stessa tipologia di persone che oggi si incontra nei forum o su Facebook!
Dopo averlo ritrovato, non potevo non condividerlo. Eccolo qua, datato 1997 o giù di lì:



Una mailing list è una lista di utenti, dotati di connessione ad internet, che discutono via posta elettronica. Di solito la mailing list è a tema: ce ne sono di svariati argomenti, dalla cucina al sesso, dai cartoni giapponesi alla tetrapiloctomia finlandese. Il meccanismo è questo: ogni volta che si legge la posta si trovano nella propria casella tutti i messaggi degli altri utenti; se si risponde a questi messaggi o se comunque si lascia un messaggio indirizzato alla mailing list, questo viene letto da tutti, e quindi chiunque può controbattere. E' un po' come dire la propria in mezzo ad un gruppo di persone: chi ti ascolta ti può dare retta e risponderti, così chi legge il tuo messaggio può replicare e iniziare così la discussione. Solitamente la mailing list è "moderata" ovvero ci sono utenti con "poteri speciali" (di solito gli stessi che hanno creato il gruppo di discussione) che regolano i messaggi in modo che non siano offensivi, oppure fuori tema, o altro... il loro ruolo è lo stesso dei moderatori che ci sono nei dibattiti reali con persone in carne ed ossa. Prima di leggere le mie opinioni sui tipi da mailing list, conviene per chi non è pratico, dare un' occhiata al prontuario dei termini principali (in ordine rigorosamente sparso);

Prontuario:
  • IMHO: è l'acronimo di "in my humble opinion", cioé "secondo il mio modesto parere". Serve ad introdurre un discorso che è dichiaratamente un'opinione personale. Il fatto che ogni intervento è sempre un'opinione personale non deve essere stato capito, visto che tale sigla è abusatissima.
  • Lurker: Colui che lurka, ovvero che si limita a leggere le email senza mai intervenire. Senza mai salutare. Senza mai dire una parola.
  • Flame: violento litigio tra membri della lista, condito con insulti vari. Il moderatore tende ad evitarlo. L'utente si impegna a non provocarlo. Ma qualcuno ci casca sempre
  • Quotare/quoting: rispondere alle mail riportando la parte del testo alla quale si sta rispondendo, così da non disorientare gli altri utenti. il quoting è un'arte, pochi sanno padroneggiarla...
  • In Topic / Off Topic: il topic è il tema della discussione, essere "in" o "out" vuol dire essere in tema o fuori tema. Se alla domanda "cosa ne pensate del gol di Vieri" uno risponde "ragazzi vi mando un link di un sito porno da paura!", quello è off topic.
  • ROTFL: "rolling on the floor laughing", ovvero mi sto sbellicando dalle risate. Scrivere "mi sto sbellicando dalle risate", evidentemente è troppo lungo e troppo provinciale. Analogo significato, ma più moderato è "LoL"
  • NewsGroup: Gruppo di discussione. Chiamarlo "gruppo di discussione" era troppo banale. Come sopra.
  • Netiquette: "etichetta" della rete, cioé un insieme di regole non scritte per rendere comprensibili e non irritanti i propri messaggi
  • Signature: la firma personalizzata che si appone alla fine del messaggio. Secondo la netiquette non dovrebbe eccedere le cinque righe. Il fatto che sia in fondo al messaggio e che, se eccede, non viene letta sembra essere irrilevante.
  • Leetspeak: simpatico e decerebrato stupro della lingua italiana, ormai divenuto una vera e propria neolingua. Oltre ad intercalare termini anglosassoni e neologismi da videogioco, è caratterizzato da parole scritte alternando lettere e numeri: ad esempio la frase "Eh eh! come vedi sono più forte di te" può essere così scritta nel molto più immediato:
    "GG Own3d!". Gli sms sono roba vecchia (OLD!) a confronto.


  Fin qui niente da dire... Ma che tipi si incontrano in mailing list?


Il novellino (niubbo/newbie)
Il novellino è l'ultimo arrivato: lo siamo stati tutti almeno una volta e tutti abbiamo fatto più o meno gli stessi errori. Se il novellino informatico è quello che è appena entrato nel mondo di internet e utilizza outlook express per inviare solo cazzate da tre mega e mezzo, così il niubbo delle mailing list è uno che, appena scoperto questo fantastico mondo, ignora la netiquette (in buona fede, visto che non sa cos'è) e comincia a inviare messaggi che non c'entrano niente col tema del discorso, allega una firma da venticinque righe e risponde un po' a caso agli interventi, senza "quotare"; poi si arrabbia se nessuno risponde e se nessuno capisce i suoi interventi. I più intelligenti hanno l'umiltà di chiedere chiarimenti su come si usa correttamente la mailing list, altri, più permalosi, si offendono e se ne vanno. I peggiori sono i "niubbi a vita", che non chiedono chiarimenti, non se ne vanno e rimangono lì continuando a ripetere gli stessi soliti errori che non mancano di irritare prima gli integralisti e poi, a lungo andare, tutti gli altri.

L'integralista
Fermo restando che i newsgroups di solito hanno già uno o più moderatori, per molti questo non è sufficiente, e reclamano un controllo molto più capillare e interventi più incisivi verso quelli che, secondo loro, rovinano la mailing list.
L'integralista non perdona niente: è convinto di essere il depositario della perfezione e-mailistica e di poter adeguatamente bacchettare chiunque non rispetti con ossequiosa adorazione i dettami della netiquette, indipendentemente dall' importanza del contenuto della mail. Un esempio di intervento integralista può essere questo:
<Utente_1@cipciop.com> scrive:

"Aiuto! Sono prigioniero di guerriglieri pakistani! Fate sapere all'ambasciata italiana della nostra condizione e informate i nostri cari che stiamo bene!"
<Talebano@integralista.it> risponde:
"Caro utente_1, la firma nella tua mail eccede di due righe il consentito, notificherò ai moderatori questa tua mancanza; tengo inoltre a precisare che la tua controversa dichiarazione potrebbe irritare le minoranze Pakistane (e nota che io uso la maiuscola!) presenti in lista. Questo potrebbe provocare scoppi d'ira e conseguenti "flame" in lista, con scambi di mail poco appropriate tra i partecipanti. Inoltre la prossima volta ti consiglio di quotare meglio, visto che il tuo intervento è decisamente off-topic"
Il vero sogno di ogni integralista è di assurgere al ruolo di Moderatore Con Poteri Speciali, in grado, cioé di poter leggere tutti i messaggi in anteprima cassando quelli a suo avviso (l'unica opinione che conta!) poco validi o offensivi, e lasciando passare, magari filtrati e modificati di Suo pugno, gli altri. Sempreché quotati come Dio comanda. Solo così potrebbe finalmente sconfiggere il suo acerrimo nemico... L'avvoltoio.

L'avvoltoio (Troll)
Amato-odiato da tutti, grana dei moderatori, inviso agli integralisti, l'avvoltoio legge tutto, ascolta tutto e poi invariabilmente colpisce: le sue opinioni sono volutamente provocatorie, di solito in aperto contrasto col tema del newsgroup. Se si tratta di una lista dedicata a Guerre Stellari, lui irride i commenti dei partecipanti magnificando serie tipo Star Trek o UFO e gettando nella polvere Lucas e compagnia. Se è all'interno della lista di Amnesty International si dichiara razzista, se iscritto a quella del Ku Klux Klan predica la fratellanza... Si racconta di troll dichiaratisi atei nei newsgroup di Padre Pio. Dato che spesso i mailers sono piuttosto fanatici riguardo alle loro passioni, l'avvoltoio non manca di scatenare le loro ire, che puntualmente fioccano a suon di risposte ad ampio spettro: si va dall'acido educato all'insulto scurrile/innovativo. I moderatori hanno un bel daffare a smorzare i flames. Gli integralisti si incazzano più di tutti, ma soprattutto perché l'avvoltoio conoce le regole (da infrangere) come e meglio di loro.

L'abbreviato
No, non è una menomazione, ma una sorta di malattia che colpisce sempre più gente, soprattutto tra i giovanissimi, e che porta ad abbreviare tutto, proprio come nei messaggini dei cellulari. L'abbreviato, infatti non posta interventi di più di 150 caratteri, pieni di forme abbreviate del tipo "IMHO nn credo ke tu hai ragione" e assolutamente prive di congiuntivi (si sa, il congiuntivo è troppo lungo da scrivere) e poi si arrabbia se uno glielo fa notare.
Sono talmente abituati a scrivere per abbreviazioni che cominciano a usarle anche dal vivo. Se uno fa loro una battuta, gli abbreviati non ridono. Al massimo urlano "ROTFL!". Se poi devono firmare un assegno disegnano una faccina. Speriamo tutti che prima o poi gli abbreviati incontrino una professoressa d'Italiano degna di questo nome che li riporti sulla via della comprensibilità. La crusca ringrazia.

L'utente primordiale
Questo esemplare esisteva già agli albori della rete, quando ancora non c'era internet, ma si discuteva via Arpanet (la prima rete informatica, che collegava i computer militari) e si viaggiava tra schede perforate e giganteschi nastri di memoria (avete presente quelli dei film?). Il primordiale ha vissuto la nascita e l'evoluzione del pc, e si serve ancora adesso di un vecchio terminale 8088 per accedere ai newsgroup, disprezzando ogni orpello grafico che i moderni sistemi operativi possono offrire. Il giurassico, fino a qui sarebbe solo da ammirare; il problema è che, di solito, costui ritiene che il suo approccio al mondo dell'informatica sia il solo giusto e che quello di tutti gli altri sia sbagliato... Per questo interviene con astio verso chi usa le vocali accentate anziché apostrofate (nei vecchi sistemi non esistevano le lettere accentate, si aggiungeva un apostrofo alla fine), si scaglia contro gli utenti con firme troppo lunghe (dato che una signature troppo lunga non ci sta nel video dell' 8088!) e insorge letteralmente nei confronti di chi invia mail in formato Html. Il suo comportamento spesso suscita la simpatia dell'integralista, che lo prende sotto la sua ala protettiva e lo promuove a co-integralista.

Il tuttologo
C'è sempre. Quando qualcuno fa una domanda, quando si tratta di dare una spiegazione tecnica, filosofica, metafisica, lipschiziana, lui c'è. E si profonde in spiegazioni lunghe ed esaurienti, tanto appaganti da far esclamare "accidenti, ma questo sa tutto di tutto!" Da qui la definizione di tuttologo. Il problema nasce quando il tuttologo comincia a dare spiegazioni anche a chi non le chiede, postando messaggi lunghissimi firmati con una frase del tipo "spero che queste informazioni vi siano utili". Sicuramente saranno utili a qualcuno, ma se richieste sarebbero state di certo più gradite. Di solito un'obiezione del genere basta a far recedere il tuttologo dal tentativo di acculturare tutta la mailing list, ma solo se l'obiezione è in buon italiano e contiene almeno tre parole originali, due inusuali e una del tutto desueta. In questo caso il soggetto ritiene di trovarsi di fronte ad un "pari grado" culturale e si ritira nell'ammirazione, altrimenti bolla il malcapitato come giovane decerebrato ignorante e continua la sua crociata contro la desertificazione culturale delle nostre povere menti.
In fondo agisce in buona fede.

La primadonna
A dispetto del nome, questa sindrome colpisce indistintamente i due sessi, e porta ad avere una tale stima di se stessi da non considerare minimamente le mail altrui. Di solito inizia con un riconoscimento unanime della mailing list: a un postatore frequente vengono fatti sperticati complimenti per la sua simpatia o cultura o quant'altro ed ecco che avviene la trasformazione... Non accade sempre, ma su soggetti particolarmente predisposti l'overdose di complimenti porta a credere di essere un pilastro fondamentale nella vita di tutti. A quel punto non è più necessario che la primadonna scriva qualcosa di sensato, basta che intervenga qui o là mostrando la sua approvazione o il suo disgusto per le opinioni altrui; i niubbi presenti in lista non mancheranno di appoggiare ogni sua decisione. Poi comincia a pontificare su ogni aspetto della vita e, immancabilmente salta fuori con qualche stupidata. Non perché sia effettivamente stupido, ma perché prima o poi una stupidata la si dice tutti. Solo che un comune mortale può fare errori, una primadonna no. Si vedono così scene di ordinaria violenza nel difendere a spada tratta le proprie opinioni, fino a che il diretto interlocutore non rinunci o fino a che la primadonna, esausta, non se ne vada sbattendo la porta con indignazione. La seconda ipotesi è spesso la più auspicabile.

Il lurker
Il lurker si iscrive al gruppo e legge. Legge. Legge. Ma non scrive mai. Perché?
Le opinioni sono contrastanti: c'è chi vede nel lurker una sorta di guardone, di uno che non ha il coraggio di dire la propria, di uno maleducato, che non si fa vedere e se ne sta nascosto. D'altra parte c'è chi dice che il soggetto è uno che ascolta, che non si accapiglia e non provoca mai, che preferisce sentire cosa hanno da dire gli altri, prima di intervenire. In entrambi i casi il lurker resterà in incognito: non sapremo mai quale dei due tipi si avvicina di più alla sua personalità, perché egli stesso non interverrà mai per dircelo. Teniamocelo così.

Il pallonaro
Individuo molto particolare che denota una stima di sé decisamente scarsa e che si diverte a pavoneggiarsi in ogni modo possibile. Di solito inizia lurkando, giusto per vedere quali sono le tendenze della mailing list, dopodiché inizia a sparare vaccate stratosferiche, asserendo di essere riuscito là dove tutti gli altri hanno fallito. Se il gruppo in questione è a tema manga, per esempio, e qualcuno parla di una fantomatica "seconda serie" di Daitarn 3, il pallonaro l'ha già vista, ma non solo: ha l'intera serie a casa sua in DVD. Se si parla di computer, il pallonaro ha il sistema migliore di tutti ed è riuscito ad overclocckare un 386 fino a farlo arrivare a 400 MHz. Ovviamente lui solo sa come e nessun altro è degno di sapere il segreto di tanta bravura. Il pallonaro spesso mette becco dappertutto (rischiando di emulare il tuttologo), e la sua convinzione fa sì che tanti niubbi lo adottino come modello di vita, sperando che, novello Maestro, spieghi loro come raggiungere la sua bravura in ogni campo. Di solito restano tutti delusi, ma il pallonaro sa sempre come alimentare nuove speranze ciarlando sui più disparati argomenti. Ricordate: se esiste, lui ce l'ha!



L'informatico puro (può evolvere in "utente MAC")
Nel mondo dell'informatica e di internet, i programmi più diffusi per far funzionare i computers e per connettersi alla rete sono quelli targati Microsoft (Windows, Explorer, Outlook etc...) e la maggior parte degli utenti ha confidenza con questo tipo di programmi e solo questo. E' anche vero che nel corso degli anni e delle varie versioni del software si sono manifestati problemi di funzionamento spesso del tutto incomprensibili, tanto da creare intorno ai computer in generale una nomea di inaffidabilità spaventosa.
L'informatico puro questo lo sa, ma lui è avanti: abbandonato da tempo ogni programma di marca nota, si lancia in internet grazie a sistemi operativi meno noti e "affidabilissimi" a seconda di tutti gli "esperti". E fin qui non posso certo dar loro torto: l'intrinseca bontà di certi programmi è nota a tutti gli utenti più smaliziati, ma è anche vero che questi programmi non sono semplicissimi da usare per i neofiti, i quali continuano a trovarsi bene nel familiare ambiente Windows. E qui scatta la crociata: l'informatico puro è oltre. E' nell'olimpo della programmazione, si crede detentore del nuovo linguaggio segreto che domina il mondo, per cui ha il diritto di irridere tutti i poveri miserabili che ancora annaspano con i loro commerciali e globalizzati pc con le finestrelle colorate di Bill Gates. E quindi giù a dire che se hai un problema te lo sei meritato, perché usi un computer inefficiente, che loro si battono da anni per migliorare la qualità del prodotto informatico, che i loro pc sono inattaccabili ai virus e che se vedono una finestra colorata volare sul loro monitor hanno le convulsioni.
Spesso hanno ragione, ma la loro supponenza, unita ad un certo atteggiamento snob da "casta", li rende simpaticissimi e divertenti. Tutti dovrebbero averne uno in una gabbietta.



Lo psicologo
Inizia con una domanda. Inizia sempre con una domanda. Una domanda talmente generica che chiunque potrebbe dire la propria. Se in un bar tra amici ti metti a dire "E' vero che le donne sono tutte uguali?" ognuno vuol dire la sua; lo stesso accade qui. Ad un certo punto trovi un post del tipo: "ho notato che spesso l'atteggiamento del gruppo è questo: cosa vi spinge ad essere così?" E la gente inizia a rispondere quasi subito, anche perché non esiste nessun argomento di conversazione più amato di "parlami dei tuoi problemi!". Lo psicologo lurka per un po', poi interviene, ma non dice la sua, pone un'altra domanda, una cosa del tipo: "dalle risposte ho capito che la cosa è così, dunque cosa pensate di questo?" E via un'altra catena di risposte. In due domande lo psicologo ha già raccattato una trentina di opininoni. Perché? Non si sa. L'unico pericolo è che lo psicologo dia il via ad un terribile botta e risposta con il tuttologo. Quando questo dovesse accadere, staccatevi da internet, andate alle Maldive e riconnettetevi al ritorno.



I fidanzatini
Nonostante il nome non si tratta di una coppia, anzi possono essere anche più persone. Sono un gruppo di gente che, conoscendosi dal vivo, si ritrovano in rete scambiandosi le impressioni della serata. Tutti gli altri utenti connessi si trovano ad assistere ad una discussione di cui non sanno e non sapranno mai niente.
 In mezzo ai commenti salta fuori uno che comincia:
Utente1- "Ah, ciccio, ci sei anche tu? Ti sei ripreso dalla festa di Gazzotti dell'altra sera?"
Ciccio - "LoL! Certo! ho bevuto tntssimo certo ke è stata prprio una bella festa!"
Utente1- "E la Lola la vedi ancora?"
Utente2- "Gran topa con quella mini ascellare!"
Ciccio- "E' la mia ragazza. Ciucco, ci vieni alla grigliata del Panza?"
Ciucco- "Chiaro, se viene la Lola...Stavolta vi owno tutti!"
E si va avanti così in eterno. Perché usare un gruppo di discussione pubblico per farsi i cazzi propri? Forse per fare invidia a chi non fa parte del gruppo, forse... Peccato che la maggior parte degli utenti abbia già disertato la discussione, a causa dell'ingorgo di interventi inutili.