18 novembre 2010

I sogni, i sogni, i sogni (sì, probabilmente sono matto)

Sogno spesso una stazione, non sempre la stessa, ma con elementi che ricorrono: I binari sono molti e intricati, a volte addirittura su piani diversi, pieni di scambi e incroci. Talvolta  tipo stazione centrale, con infiniti terminal che partono da un'unica grande piazzola trasversale, a volte simile a una fermata della metropolitana, con marciapiede accanto al treno e vista sulla linea che va in direzione opposta, a volte come una stazione di provincia, in mezzo alla campagna. I treni sono lunghissimi, larghi e dotati di grandi spazi e raramente mi riesce di trovare posto negli infiniti sempre occupati posti a sedere. A volte guardo il panorama scorrere (e non è raro che le porte della carrozza siano aperte anche a treno in movimento) e riconosco pezzi di periferia, quelli che mi sembrano così vicini a casa. In quei momenti penso di scendere nella mia città, che so essere molto vicina, ma qualcosa mi fa scendere prima o cambia l’”ambientazione” del sogno…