3 ottobre 2012

Mondo Canon!

Dopo infinite dissertazioni e dubbi su cosa fosse meglio tra 650D, 60D, d7000, d700 e via andare, ho deciso di tagliare la testa al toro e di legarmi alla marca che rappresenta il lato oscuro delle fotocopiatrici. Approfittando di alcune novità messe in campo dagli shogun dell'azienda di Shimomaruko, mi sono concentrato sulle fine serie e, liberandomi dalle pastoie dei dubbi e delle schede tecniche, mi sono buttato su una full-frame e chi si è visto si è visto. Signore e signori, la nuova ammiraglia di casa Tyreal è una... Eos 5D Mark II

La scena dell'acquisto è stata preoccupante: vado a provarla a casa del tizio che l'ha messa in vendita per sincerarmi che fosse funzionante e a posto; metto un paio di impostazioni a caso (ma proprio a caso) e scatto due o tre volte... era ovvio che uscissero foto inutili e sottoesposte, ma non mi importava, volevo solo assicurarmi che tutto fosse in regola. Il tizio, scandalizzato mi fa "ma no! Devi prima puntare, poi controllare la coppia tempo/diaframma..." e parte con tutte le spiegazioni del caso senza che io possa fermarlo! Continuavo a dire "ma sì, lo so, ho fatto solo una prova!". Ad un certo punto preoccupatissimo mi guarda e dice: "ma non è la tua prima reflex, vero???" Ho dovuto fargli vedere un paio di album online di foto mie, per convincerlo a vendermela

Negli ultimi giorni mi sono messo seriamente alla ricerca di un degno parco lenti per la nuova macchina e per prima cosa mi sono scontrato con gli orari impossibili di Fotocolombo.it, che apre solo di plutonedì ma a giorni alterni, la mattina di un giorno senza sole e di una notte senza luna, quando Rutger Hauer può finalmente copulare con Michelle Pfeiffer. Dopo aver sacrificato il cappone di rito, sono riuscito ad avere il contatto di un venditore che sembrava prodigo di informazioni e anche ragionevolmente vicino, ma al mio fatidico sì, che non prevedeva certo il diventare monaca per sempre o un qualsivoglia matrimonio, il suddetto non si è fatto più sentire. Anche rantolandogli "in nome dell'obiettivo, sputo il mio ultimo bonifico su di te", non c'è stato verso di invogliarlo... probabilmente voleva che il suo obiettivo restasse in vendita per tempo indefinito, unicamente per potersene bullare. Pazienza. Dietro consiglio di un'amica, le cui foto potreste trovare su Facebook se solo vi dicessi il nome, mi sono quindi fiondato su eBay.de, perché pare proprio che i teutonici siano dei trafficoni per tutto quel che riguarda la fotografia. E dopo un paio di ricerche posso dire che di roba interessante ce n'è, e anche parecchia! Come orientarsi di fronte ad un novero così nutrito di possibili occasioni o truffe? Le strade sono grossomodo due: o un'attenta valutazione raffrontando tutte le offerte con i prezzi di mercato restando al riparo da evidenti imbrogli, oppure procedere alla carlona, metodo che ovviamente ho adottato. In soldoni ho fatto un'offerta a caso su un obiettivo con prezzo di partenza piuttosto basso e poi ho archiviato la cosa con la convinzione che la mia offerta sarebbe stata superata nel giro di pochi picosecondi. Due ore dopo ho vinto l'asta. Beh, il prezzo è buono, il venditore ha un sacco di valutazioni, tutte positive e l'oggetto è proprio quello che mi serve, non resta che pagare! E qui inizia la lunga Campagna di Germania giunta ad una drammatica battuta di arresto con la cruenta Battaglia di Paypal.
Succede dunque che l'eroico ufficiale prussiano sia disposto a inviare il proprio obiettivo in tutta Europa isole comprese, ma non in Italia; il motivo? "le Poste Italiane vi perdono i pacchetti e poi date la colpa a me", tradotto più o meno fedelmente grazie alla consulenza di amici teutonòfoni.
A nulla valgono le mie preghiere, è irremovibile! Gli propongo una spedizione assicurata, ma non  convinto, perché "la spesa sarebbe più alta e non mi sembra corretto nei confronti dell'acquirente" e non sembra essere molto rilevante il fatto che l'acquirente sia io e che il mio rispetto nei confronti della sua correttezza  ai massimi livelli.
Dopo diversi scambi di mail, cede sulla spedizione assicurata e a malincuore mi comunica che dovrò pagare un aggravio di spesa.
Pari a TRE euro.
Abbiamo speso più di elettricità per mandarci le mail,
















[1-continua]