13 agosto 1997

Paesi dell'est - Diario di viaggio/5

13-8

Giorno all'insegna dello scazzo a Varsavia: stasera si parte, così vaghiamo senza meta, tornando in centro e passeggiando ad andatura turistica dappertutto. Proviamo persino ad andare al quartiere Praga per cercare "reliquie" militari russe, ma invano. Se il mercatino c'era, infatti era chiuso e gli unici ricordi che ci rimarranno di Varsavia sono i due orologi e le matrioske acquistate in centro.

Alle 19:37 parte il treno ed è il delirio... Tra pane e Mirinda volano le battute più scarse, mentre io mi rifugio in alto tra gli spasmi della tosse... Gli altri si chiedono se sono ancora vivo... poi tutto si fa confuso e ricordo solo vagamente le incursioni dei controllori alla ricerca dei passaporti (almeno otto volte) e il frastuono di una sorta di compressore proprio di fianco a noi... Beh, fatto sta che...

14-8

...Siamo arrivati a Praga! Sono le 5:30 (Ahia) e la sveglia-gallo imperversa spaventando qualcuno della compagnia (no, Manu, non c'è nessuna gallina!). Verso le 7:00 ci muoviamo verso l'albergo, che albergo non è!

Immerso in un paesaggio bucolico non lontano dal centro, un edificio funge da centro di ritrovo da cui vengono assegnate le camere... che poi sono abitazioni vere e proprie. Fabio ed io abbiamo una stanza nella casa del "proprietario", gli altri quattro si sono sistemati in una sorta di villa tutta per loro... Sembra di essere davvero in paesino di montagna! La villa di cui parlava Paolo è davvero carina: la padrona di casa (Avete presente Kathy Bates in "Misery non deve morire"?) ci fa accomodare in una taverna piena di trofei di caccia, così aspettiamo, seduti su panche rivestite di pelli, che Paolo si faccia la doccia.

    Il Proverbio critico di Lenno:

    "Ogni mondo e paese"

Sono le 20:50 e ci stiamo sbizzarrendo all'"Havana", tipico ristorante Ceco (si, vabbé...). Oggi abbiamo visto il Ponte S.Carlo e alcune vie del centro, compreso il panorama mozzafiato della cittadella, soffermandoci presso le bancarelle a guardare orologi e oggettistica militare. Carino però questo locale... Al piano di sotto c'è un caffè anni '60 con tanto di ritratto del Che e salottino... Mentre mi rilasso sorseggiando una Purkmistr® scura ripenso agli artisti incontrati sul ponte: l'uomo che suonava melodie sfregando i bicchieri pieni d'acqua, il "Puparo" che manovrava le marionette... E che spettacolo il centro, con l'orologio astronomico che scandisce le ore con le statue animate degli apostoli e di altri personaggi caratteristici, mentre i venditori ambulanti chiassano con le loro trombette che imitano lo starnazzare delle galline e invitano il turista a farsi fare la caricatura... Alla ora, arriva o no il mio gulasch? Mmmmh... Buono!

15-8

Ci siamo appena svegliati e già dobbiamo trasferirci al piano di sopra! La nostra camera, infatti, verrà invasa da due altre persone, mentre scopriamo che quella di fronte è occupata da quattro ragazze anglofone. Sta per cominciare un nuovo giorno a Praga.

    LE FRASI:

    "Un cimitero giulivo" (Cori)

    "Che bello scendere!" (Pensiero profondo di Simon)

Che bello, che bello! Cioè, mica tanto, soprattutto per Marta che deve pulirsi dal ricordino che le ha lasciato un piccione... Schernendola per questo e per il suo racconto degli eventi tragicomici avvenuti la sera prima (ululati strani in casa? Che sarà mai?) andiamo verso il castello ma.. sbagliamo strada! Ritentiamo e siamo più fortunati!

All'interno delle mura c'è la cattedrale: il trionfo del gotico, con soffitti vertiginosi e architettura ardita, impreziosita da ornamenti e vetrate. Questa cattedrale di S. Vito è immersa nell'atmosfera del castello: non la si può ammirare da lontano, perché, circondata dalle mura, sembra quasi spuntare da esse come un gioiello opaco nella sabbia lucida. Il resto della visita è da antologia: il cambio della guardia, l'antico palazzo reale, la cripta dei re e la via degli alchimisti, dove ha abitato anche Franz Kafka e dove troviamo un fantastico negozio-museo di oggetti medievali. Qui, oltre ad apprezzare armi, armature e abiti trecenteschi, abbiamo occasione di fare acquisti: io mi fiondo verso un CD di musica medievale e un ciondolo, Paolo si accontenta di un ciondolo simile, scegliendolo però con più accuratezza... Ci mette circa mezz'ora ma ce la fa! Nel frattempo noialtri abbiamo occasione di goderci la "simpatica" armatura fuori dal negozio, che abbina al fantastico elmo a forma di dragone, una esplicita "corazzatura" tra le gambe di forma evidente: che servisse per gli stupri di fretta? Che storia! Al ritorno ci imbattiamo in una singolare statua che ritrae un uomo carponi sotto un immenso teschio... un po' macabro, è vero, ma affascinante.

Dobbiamo farci strada tra orde di fotografi che cercano di inquadrare fidanzate, mogli e figli e che ogni volta bloccano tutta la via. Simpatici, però! All'uscita del castello ci soffermiamo davanti alle guardie che non fanno una piega. Proprio nessuna? Ma non ci facci ridere! Appena tre ragazze ne stuzzicano uno, questo (nei limiti del possibile) ci sta... E l'altro lo richiama all'ordine! Che sincronia!

E siamo già alla sera: per puro caso ci imbattiamo in una troupe cinematografica che sta girando un film sul periodo nazista. Fa impressione vedere le scritte antisemite sui muri... E pensare che cinquant'anni fa questa non era finzione... Ci lasciamo alle spalle questi pensieri e iniziamo un'altra serata in quel di Praga.

    LE FRASI:

    "Sei veramente un prosòpope" (Fabio)

    "Alé alappa, grazie per la pappa" (Claudio)

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