9 agosto 1997

Paesi dell'est - Diario di viaggio/3

9-8
Ci apprestiamo a partire. Sono le 10:15 e Paolo cazzeggia e ingrassa sedendosi.
La serata di ieri è stata all'insegna del vegetariano, con una sosta in un ristorante specializzato, subito seguita da una fuga per prendere il tram. Eh già, ma siamo senza biglietto. Tre simpatiche signore spagnole ci tranquillizzano e così saliamo di sgamo... Per questa sera è fatta.
Eh già, ma per questa mattina no... Ci alziamo tardi e scopriamo che lo shop dell'albergo è già chiuso, saliamo sul tram senza biglietto... ed è multa! Il controllore che somiglia a Prodi e che porta una fascia rossa tipo SS ci fa un bel verbale di 1000 fiorini. Pazienza!
La mattina passa sul lungo Danubio, alla ricerca del Palazzo del Parlamento per poi spostarci verso la Vaci Ut (che NON E' la Vaci Utca), il luogo dell'appuntamento con Claudio. Il posto è però fuori mano e non risulta sulle carte che abbiamo. Complice un disguido di orari perdiamo Claudio e decidiamo di muoverci da soli verso Piazza degli Eroi, dopo uno spuntino da McDonald's. Il sole spacca le pietre, ci sono 35°, ma continuiamo lo stesso e, con una metropolitana che sembra più il trenino della Lego® raggiungiamo la sopracitata piazza; visitiamo poi il parco con annesso laghetto e ci rimpinziamo di acqua ed Enervit.
Abbiamo poi modo di incontrare un gruppo di Emiliani con cui ci mettiamo subito a scherzare. E' curioso, ma a Budapest pare ci siano più italiani che ungheresi. Salutati gli emiliani riprendiamo il nostro giro... Non mi viene permesso di visitare il museo dell'aviazione (Ueeéh, Ueeéh!!!) ma mi consolo facendo una foto ad una splendida barista. All'uscita del parco... Ehi, ma quella non è Corinna? Ma sì. è lei! E' incredibile, abbiamo ritrovato i due dispersi,
Purtroppo però, l'incontro con Claudio non è solo foriero di buone notizie: apprendiamo infatti che il treno per Varsavia partirà da una stazione diversa da quella in cui siamo arrivati. L'unica cosa da fare è controllare e così facciamo: è vero, dovremo prendere il treno in una stazione fuori mano, ma raggiungibile. Al ritorno Paolo ed io ne approfittiamo per acquistare quattro mele da mangiare a crepapelle questa sera.
LE FRASI:
"Ma non possono essere cavalli veri! Guarda come sono piccoli e rigidi!" (Paolo, parlando di due pony)
"Guarda che sono dentro alla minchia e se apri, cazzano!" (Paolo, spiegando il precario equilibrio delle mele nel frigorifero)
Paolo è in ritardo.
Abbiamo mangiato all' "Apostolok"... Che lusso!!! Paolo cazzeggia, abbiamo perso il tram, ma Fabio ed io non vogliamo perdere anche la forza d'animo e cominciamo ad andare a piedi. Incontriamo della gente che... si mette a correre! Tafferugli?? Panico?? No! E' l'ultimo autobus... Ali ai piedi ed è fatta!
10-8
Obiettivo Isola Margherita ed i suoi parchi, non prima di aver scaricato i bagagli al deposito della stazione Keleti. Marta e Simon si appartano, noi sei proseguiamo per la nostra strada decisi a "svaccarci" da qualche parte. In realtà compiamo una lunga passeggiata tra fiori e alberi, cercando di capire il funzionamento delle fontanelle e degli innaffiatori che, per quanto vi si passi vicino non ti bagnano mai; L'unica sosta che ci concediamo, eccetto quella per pasto e "antipasto" è su un prato dove ci accingiamo a consumare delle banane da poco acquistate. Visto che la mia si sbuccia da sola lascio perdere.
Il viaggio in treno verso Varsavia è caratterizzato da una combattuta partita a Risiko che ha visto Paolo vincitore dopo un combattuto testa a testa con me... A dire il vero devo la mia sconfitta soprattutto alla mia dabbenaggine, poiché ho ribaltato per sbaglio il tavolino con tutte le carte... Eh va beh, c'è poco da ridere (vero Manu?). Ma è già ora di andare a nanna. Si dormirebbe anche bene, senonché ci svegliano ogni due ore per il controllo passaporti...
Arriviamo a Varsavia la mattina dell' undici e invadiamo pacificamente l'albergo che, questa volta... Tah Daaah! è in centro.
LE FRASI:
"Che brutto destino gli scacchi: mangiano dappertutto e poi diventano matti" (Lenno)
"Se la navigazione è una tecnica, Il furto è una scienza" (Lenno)

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