Aneddotino -ino -ino in due parti.
Ovvero la storia si ripete!
-Agosto-
Mi capita di dover contattare un conoscente di Anya, di cui però non ho recapiti telefonici; approfittando della vicinanza al suo domiclio, decidiamo di andare a fargli visita e dopo poco tempo siamo proprio sotto al suo uscio, in una bellissima casa di ringhiera rimodernata.
Il tizio in questione non c’è, ma dopo aver scampanellato esce dalla porta di casa il figlio, notevolmente assonnato e vestito praticamente con una coperta!
Consci di averlo svegliato dopo una notte brava (sono circa le due del pomeriggio) ci scusiamo e gli chiediamo notizie del padre.
“E’ uscito, credo…” articola lentamente
“Per caso puoi darci il suo numero di cellulare?”
“No… guarda, non lo usa!”
Ok niente cellulare. Non mi resta che chiedergli il numero di casa, così posso richiamarlo più tardi:
“Va bene… Senti, puoi darmi il numero di casa?”
Quello ci pensa su un attimo, si sporge, guarda il civico di casa sua ed esclama con sicumera:
“UNDICI”!
-oggi-
Un’amica di vecchia data si fa viva e mi annuncia che sta seguendo un corso d’aggiornamento in una sede vicino a casa mia.
Cavallerescamente le offro un passaggio e un aperitivo e lei accetta: finito l’orario del corso la passo a prendere, ci salutiamo e mi presenta una sua collega, che per l’occasione si aggrega all’aperitivo.
La conversazione è rilassata e brillante e ben presto scopro che la suddetta collega sta cercando qualcuno che le realizzi un sito web. E’ proprio la mia amica ad indicarmi come papabile per il lavoro ed io, confermata la mia disponibilità, le chiedo di contattarmi più avanti per metterci d’accordo sui dettagli. Prendo il cellulare per il solito rito di scambio numeri e lei va un attimo in panico:
“oddio non ho il cell… l’ho lasciato a casa!”
“beh, non è un problema… basta che mi dai il numero: al massimo ti mando un messaggio per ricordarti chi sono”
“ehm… il mio numero non me lo ricordo mai”
“… Vabbé, senti, dammi il tuo numero di casa, se non è un problema”
“SETTE!”
“…?”
“Eh abito in via Piave al numero sette!”
Ora… sbaglio qualcosa, è un’epidemia o li incontro solo io?!?
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