Quando ero piccolo (tutti mi scherzavano, cit.) mangiavo poco, veramente poco. A dirlo ora non si direbbe, ma ero la disperazione di mia madre. Provava con qualsiasi tipo di pietanza, ma io rifutavo qualsiasi cosa e restavo pelle ed ossa: ricordo la maestra in prima elementare guardarmi impressionata dalla mia magrezza... Si, lo so che adesso sono una corazzata, ma si parla di tanto tempo fa!!! Eppure c'erano quelle due o tre cose che amavo. I dolci, quelli sì! Li ho sempre apprezzati, ma mica tutti: ero sschizzinoso anche con quelli.
E poi c'erano gli arancini di riso.
Non quelli che fanno in gastronomia, pieni di condimenti, formaggio, burro fuso e prosciutto (BBONI!), ma una versione "light" solo riso e piselli e una leggera impanatura... Ci andavo pazzo. E così nacque una specie di tradizione: ad ogni compleanno mia madre si metteva di buona lena e faceva una terrina piena di arancini, per me e per i miei amici, ed io li ho sempre divorati.
Oggi compio trentun anni. Trentuno!!! Mi viene quasi da ridere a pensare che ho passato i trenta, che sono adulto, ma certe cose non cambiano, o almeno non vorrei che cambiassero.
C'è mia madre nell'altra stanza: è arrivata da me con una terrina piena di arancini di riso. Sono buoni in modo commovente.
Tanti auguri a me!
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