4 agosto 1997

Paesi dell'est - Diario di viaggio/1

19.14: HIDDA!!!
20.15: PARTENZA!
Dopo aver scambiato le cuccette con un gruppo di giapponesi in modo da poter stare tutti insieme, attendiamo con ansia di poter avvertire di ciò il controllore mentre scivoliamo tra paesaggi e binari tipicamente padani
FRASI:
“E il treno è partito” (Simon)
“I’m doing an interrail” (Paolo, cantando sulle note di ‘ Singin’ in the rain’)

5-8

10.25: Siamo arrivati a Vienna; dopo una lauta colazione a base di pollo e Coca-cola (!) ci apprestiamo a cazzeggiare in questa specie di Burghy della stazione…

15.25: WHAT A BIG PIG!
Stiamo andando a Bratislava. Brrrr…atislava… Rabbrividiamo!
Krapa mi ricorda che oggi si è svegliato con i piedi bagnati, Paolo sta per andare tutto in cancrena, mentre io mi ritrovo la maglietta sporca di…caffè? Strano… non ho bevuto caffè, dormendo! Ehi, ma siamo ad Aspen! Forse ci sono gli Aspennini…
16.25
Ci siamo finalmente ristorati con una doccia corroborante nella nostra camera dell’ Hotel Bratislava, che, per inciso, sorge in una zona un po’ squallida… Comunque l’albergo è lussuoso: abbiamo due stanze per ogni camera, infatti disponiamo di un salottino e di due bagni; Simon, Manu e Marta sono nella camera di fronte, camera con medesime caratteristiche.
Si però… Ragazzi! L’hotel è spazioso, ma che fatica per raggiungerlo.
Abbiamo passato la solita trafila dei cambi alla stazione e, recuperata una cartina ci siamo fiondati nel traffico cittadino con un po’ di incertezza… l’hotel è piuttosto lontano.
Un autista di pullman volenteroso ci indica il tram da prendere, ma… ORRORE, BRIVIDO, RACCAPRICCIO! I biglietti li abbiamo fatti, ma solo per noi, NON PER GLI ZAINI !!! Uno spietato controllore ci “sgama” e ci fa scendere subito, minacciando una multa di 700 corone (!) ciascuno.
700 corone per un biglietto che ne costa 3 è un po’ pesante… Fatto sta che, alla fine, il controllore accetta di dimezzare la cifra. In pratica ci spiega che, per contratto il controllore intasca la metà della cifra di ogni multa che emette; così il nostro solerte funzionario accetta di chiudere un occhio purché possa tenere la sua parte. Così, con 350 corone in meno a testa (circa 18.000 lire) il buon uomo ci accompagna a comprare i biglietti che servono. Cominciamo bene!
00.33: che serata!
Cominciamo recandoci in centro a piedi, alla ricerca di un centro commerciale che poi si rivelerà chiuso. –SORPRESA, SORPRESA- Ci taglia la strada una ragazza con la maglietta del Politecnico di Milano !!! Che sia segno del destino? Comunque non tutti i mali vengono per nuocere: troviamo infatti un buon ristorante vicino alla piazza del centro e, nonostante l’aria di lusso che vi si respira, spendiamo davvero poco e ci facciamo subito riconoscere: Paolo fa una strage di crocchette (alcune sono rimaste sul pavimento) mentre io ordino una bottiglia d’acqua dopo l’altra (accidenti, ma perché le fanno solo da 33cl ?).
Segue una tranquilla birra in un locale lì vicino –un’ottima birra per la cronaca- e il ritorno a casa un po’ rocambolesco… Eh sì, perché il famoso tram n. 8 passa per l’ultima volta alle 23:17 e noi siamo già in ritardo… Pazienza e autoscarpa… Ce la facciamo a piedi (e meno male, visto che abbiamo scoperto che la tariffa notturna dei tram è doppia; rischiavamo un’altra multa…).
Tutto sommato Bratislava è gradevole, anche se deserta alle prime ore della notte e piuttosto buia, nonostante le vie del centro illuminate da futuristici fasci laser verdastri.

6-8

IO NO, IO NO, IO NO…
Stacchetto musicale per introdurre questa visita a Bratislava; sono le 19:30 e siamo appena tornati in albergo; Simon e Marta sono rimasti in centro e presto spiegherò il perché. Tutto comincia questa mattina alle 9:30 circa, quando ci rechiamo a far colazione con i tipici prodotti locali (succo di mirtillo, caffè molto, ma mooolto lungo, pane e gianduia – YUUHUUH!!- e yogurt scaduti) per poi buttarci in strada armati da cartine multiple e guide turistiche.
Simon si dimostra un ottimo chiedi-informazioni, tant’è che troviamo subito il castello (che qui si dice “Hrad”) la chiesa parrocchiale. La salita al castello è lunga, ma compensata dai musei che vi troviamo una volta arrivati: per poche corone (Sconto Studenti!) abbiamo accesso ad una mostra di costumi teatrali, ad un’ esposizione degli antichi “mestieri” (fabbri, orafi, calzolai…) con prodotti più o meno tipici, ad una rassegna di mobili antichi e molto altro, tra cui alcuni “tesori” ed il museo degli orologi (imperdibile quello a forma di cattedrale).
Una volta visitata la cripta del pozzo, Krapa decide di lanciarvi una monetina, seguendo il nostro esempio; i suoi Pfenning tedeschi, però, emettono un rumore sordo e cupo a contatto con l’acqua, convincendoci ad andare via.
Il pranzo ha luogo alle 15:00 in una bella taverna caratteristica del luogo. Marta e Simon optano per un McDonald… Ci raggiungeranno poi, in tempo per seguirci in un’ odissea bancaria volta al periglioso e complesso compito di cambiare i travellers-chèques.
Solo tre ore dopo, infatti, troviamo una banca che effettua il servizio ed è veramente una banca coi controfiocchi: al suo interno ci sono bar, empori, piante e persino un laghetto con tanto di ponte, per non parlare delle fontane e delle statue di “intellettuale-distratto-che-guarda-orologio” e “signorina-attraente-in-posa-equivoca-accanto-a-lampione”.
Nel frattempo Marta e Simon hanno rinunciato a seguirci e sono andati al centro commerciale, che ieri avevamo trovato chiuso, per prendere delle bibite; ci incontreremo con loro solo per prelevare le bottiglie: mentre noi ci riassestiamo in albergo, loro passeranno una romantica serata in centro.
Il centro… Davvero bello col suo campanile che batte le ore non con semplici rintocchi di campane, ma con melodie di Xilofono ben più complesse e appaganti, come è successo oggi quando siamo stati investiti dalla musica mentre Paolo e Manu sceglievano il loro Anello di Legno.
Al ritorno, un gruppo di ragazze ci saluta con simpatia… Ci prepariamo ad un’altra serata a Bratislava!
01:00
Belle donne - Mangiato tanto – Perso tram – Stanchi – Bottiglia acqua con Enervit® - Buonanotte!

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