Passo parecchio tempo al pc, ultimamente. E tutto questo tempo, probabilmente, ha affinato la mia abilità davanti alla macchina, tanto che spesso amici e parenti mi chiedono di dar loro una mano quando litigano con problemi informatici di vario tipo.
Ed è curioso vedere come un po’ di scioltezza davanti allo schermo viene interpretata da loro come un dono divino, un’aura di misticismo tecnomagico che rende il “tecnico” una specie di profeta, l’unico capace di interpretare le oscure centurie vomitate dal monitor recalcitrante, l’unico realmente in grado di domare la belva che non vuole più farci scaricare la posta o giocare a Doom III, intestardendosi su oscuri misteri denominati “aggiornamenti di drivers” o “Insufficienza di ram”.
Capisco la situazione, perché ero così anch’io fino a qualche anno fa. Ma comunque ho cercato di capire come funzionano le cose, sbagliando, sperimentando… Più che altro chiedendo in giro aiuto ad amici più periti.
E adesso che una buona fetta di amici mi dice che sono “bravo” (e una certa cerchia di conoscenti mi tratta come se fossi una specie di santone computerapeuta che risolve ogni problema informatico con la sola imposizione delle mani), mi concedo una riflessione su coloro i quali a volte mi chiedono assistenza.
Intendiamoci… io non sono “bravo”, non di fronte a certi esperti (che esperti lo sono davvero) di gran lunga più abili del sottoscritto, soprattutto nel campo del software meno diffuso e più specialistico, magari arricchiti da corsi specifici, da lauree e diplomi e non da una mera esperienza da autodidatta… Tuttavia, con un certo grado di superbia, ritengo di aver acquisito una certa sintonia col mondo dei pc e di essere più abile di tanti sedicenti tecnici che affollano gli ambienti sociali (perché la tecnologia è sempre di moda).
E veniamo alla giornata-tipo dell’ ”amico che aggiusta i computer”.
Il pc è ancora visto come qualcosa di misterioso, qualcosa che, come i film di fantascienza insegnano, può scatenare in pochi secondi una guerra termonucleare globale, piuttosto che surriscaldare i tramezzini nel tostapane. Posso capire che l’utente medio covi un certo timore reverenziale per questa macchina del giudizio universale poggiata sulla scrivania; senza contare che il computer ha un altro grosso difetto: è costato tanto! Il padre di famiglia ha comprato un oggetto che non sa bene a cosa serva per il figlio studente, l’ha pagato qualcosa come millecinquecento euro, e dopo un mese non funziona. No, c’è qualcosa di sbagliato… Non è possibile che un oggetto che “prima funzionava”, adesso, senza che siano subentrate modifiche sostanziali (quali un urto a centossessanta all’ora, o un macigno piovuto dal cielo, piuttosto che un fulmine da 1,21 gigawatt), smetta di fare quello che deve.
Mi hanno imbrogliato. O forse non dovevo andare in quel sito dove dicevano che si vinceva una vacanza ai Caraibi… che mi hanno detto che c’ho il virus iniettato da un pirata informatico cinese. E poi l’hanno detto anche al telegiornale che questi virus sono dappertutto e che tutti i giovani scaricano i film porno illegali e magari arriva anche la finanza.
Così, il malcapitato, terrorizzato da un macchina infernale di cui sa solo che:
1- costa tanto
2- può essere usata per fare del male,
si decide a chiamare Colui Che Ne Sa.
E il sottoscritto arriva.
Una buona parte delle volte va bene: c’è qualche spyware da togliere, c’è da risistemare la connessione a internet, bloccata da qualche dialer e cose così… Il più delle volte c’è da rimettere le password per la gestione della posta elettronica, password che sono finite immancabilmente in un foglietto sperduto, conservato insieme a centinaia di cartacce assolutamente inutili… Ed è sempre un traffico ritrovarli. Ed è anche divertente vedere l’uomo impacciato che, recuperato il foglietto te lo porge chiedendo “E’ questa la mia parola segreta?” come se tu fossi il depositario di tutte le password del mondo.
Ma a volte va male.
Arrivi e hai davanti un computer di cinque o sei anni fa, con periferiche già all’epoca assolutamente inadeguate (sarà costato meno!), sovraccaricato da programmini scaricati chissà dove e da antivirus sempre più aggiornati che lo imballano… E non ci puoi fare granché. Al massimo un po’ di pulizia, ma è un palliativo… E poi devi rispondere alla più fatidica delle domande… “Perché non funziona?”
E non puoi dirgli “perché hai un rottame anteguerra assemblato da un idiota che a quest’ora è morto di vecchiaia e l’hai impestato con spazzatura orribile”, ma cerchi di fargli capire che con la veloce evoluzione informatica a volte può succedere che i pezzi più “vissuti” non ce la facciano a star dietro alla esorbitante richiesta di potenza delle applicazioni moderne.
E qui lui ti guarda… Ti valuta… come se lo stessi prendendo in giro, perché “Prima funzionava” e “non è possibile, perché sei anni fa l’ho pagato tre milioni e mezzo”.
Non si può spiegare! La spiegazione che i programmi possano entrare in conflitto tra loro, che software ed hardware possano litigare, che Microsoft sia (molto) fallibile, non è contemplata. Ho pagato, quindi non è possibile che non funzioni. Punto.
A volte può accadere il miracolo: convinto dalla tua abilità e delle tua assoluta buona fede si decide ad aggiornare l’hardware. Questa è la cosa più pericolosa. Se devi sostituire qualcosa, devi essere assolutamente certo che DOPO, il pc si comporti esattamente come PRIMA. Passare da win98 a XP può essere un trauma per l’utente medio!
Ma scherziamo? Prima avevo la barra di sotto grigia, adesso è blu col pulsante verde! Ma non si può far tornare come prima? E dov’è il mio sfondo di Vieri in area di rigore? Ma perché adesso il Cestino ha un’altra forma?
E se anche tutto riesce ad essere configurato correttamente c’è sempre qualche programma che non va più.
Perché l’utente medio non usa i programmi normali, se li procura dai sedicenti esperti o li compra in edicola. Ed è un fiorire di software mai sentito, realizzato da programmatori ubriachi nel dopo lavoro tra un film porno e l’altro… cose mai viste, dall’interfaccia grafica che vuole essere accattivante ma che è semplicemente orribile… Cose tipo “azzecca il totocalcio” o “Gestisci le spese della tua casa con un click”. Figuriamoci se esistono aggiornamenti per ‘sta roba, che esce allegata al “Corriere della Brianza” ogni mercoledi e giovedi.
E ti metti lì… ci lavori due ore, ottimizzi un nuovo pc, configuri Office, la posta elettronica, fai tutta la migrazione di dati, regoli l’aspetto in modo che sia identico a prima… E ti riesce tutto al primo colpo.
Meno quel cazzo di programmino del Corriere della Brianza. Che sai che non funzionerà mai.
E lui si irrita. “Ma prima funzionava!”.
Non importa quello che hai fatto. Lui vuole azzeccare il totocalcio, o gestire e spese di casa con un click. Il fatto che ora funzioni TUTTA la ram e che i driver video siano aggiornati e che la connessione sia due volte più veloce e che la scheda audio finalmente funzioni e che non ci siano più conflitti di periferiche e e e … non importa. Perché prima poteva azzeccare il totocalcio e gestire le spese di casa con un click.
Chiarire che certe cose si possono fare meglio con programmi del pacchetto Office (che ha acquistato, ma mai usato) non sortisce risultati sperati: mica tutti sanno usare Excel o Access… E tu francamente un corso di Excel accelerato non hai mica voglia di farlo lì seduta stante…
Lo vedi rimanere lì, con l’espressione dubbiosa, col sospetto che tutto il casino che hai fatto non sia servito a nulla e che, soprattutto, tu gli abbia fatto spendere soldi per non avere nessun miglioramento… Anzi… adesso non può nemmeno più gestire le spese di casa con un click. Quel dannato programmino è la sua unica ragione di vita! Non ti lascerà andare finché non lo avrai fatto partire come si deve.
E allora, se sei proprio fortunato, trovi l’aggiornamento su internet, o scopri che la compatibilità del programma può essere aggirata… Insomma fai il miracolo… e diventi il suo dio, l’unico che c’è riuscito, che ha messo a posto tutto dove tutti avevano fallito prima di lui… Colui Che Ne Sa ha meritato la sua fama…
Puoi finalmente tornare a casa, stremato, accendere il tuo Athlon 64 4000+ e godere del ronzio delle dieci ventole silenziate che lo tengono a temperatura strettamente controllata, beandoti del fatto che i nuovi drivers della scheda video fanno registrare 10 frames al secondo più di prima. E far partire con soddisfazione il programmino che ti permetterà di gestire le tue spese di casa con un click.
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