26 maggio 2006

26 maggio

In questa serata che mi sta lentamente portando verso i Trent'anni, sento molto "mia" questa vecchia canzone di un cantautore particolare e straordinario. Me la dedico da solo, in un attimo di megalomania.


Il Dito e la Luna

C'è un sipario che s'alza
e un sipario che cala
si consuma la corda e la tela
se per noi vecchi attori
e per voi vecchie attrici
i ricordi si fan cicatrici
non è il senno di poi
che ci aiuta a correggere
con il tempo ogni errore
che nel tempo si fa
mentre ancora chi guarda
nel silenzio allibito
già sussurra "L'artista è impazzito"
come i gatti di notte
sotto stelle sbiadite
crede forse di aver sette vite
quando invece col dito
indicare la luna
vuole dir non averne nessuna.
C'è una sedia da sempre
nella fila davanti
riservata per noi commedianti
perchè mai la fortuna
ch'è distratta e furtiva
ha avvertito la sera che arriva
nella cinta se mai
altri buchi da stringere
e allargare un sorriso
se è così che si fa
con la luce che scende
col sipario che cala
si consuma la corda e la tela
si divide d'un tratto
da chi ha solo assistito
chi indicava la luna col dito
e ogni volta lo sciocco
che di vite ne ha una
guarda il dito e non guarda la luna

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