A volte si rasenta l'incredibile.
Oggi, 2 febbraio 2001, me ne è successa una delle mie.
"Vado a studiare da Marco" è ciò che dico a mia madre uscendo di casa. Ed è vero, è proprio lì che sto andando.
Tuttavia l'imprevisto è subdolo: si annida dietro ogni angolo pronto a balzarti addosso e si traveste in mille modi per non farsi riconoscere,
compreso quello della ragazza affascinante.
Ora, sarà successo anche a voi di conoscere di vista una persona, che magari giudicate carina o che ha qualcosa che vi piace, ma che comunque conoscete poco e non frequentate, semplicemente perché avete altro da fare. Ebbene, quale sorpresa quando vedo su una strada poco frequentata una di queste persone, tale Arianna, che pare spaesata: è un attimo, io in auto lei a piedi, lei mi riconosce, io no (lo ammetto!), lei mi saluta e io mi fermo. Saluti di rito, come va come non va ecc...
"Sto andando in stazione" mi fa "prendo l'autobus per XXXX".
Con una strana sensazione di Déja-vu, le offro un passaggio, tanto XXXX è lì vicino, anche se un po' fuori...Lei accetta. Si comincia a conversare. D'un tratto mi indica una strada secondaria, che, se la memoria non mi inganna, dovrebbe condurre ad un maneggio (queste strade le facevo in bici, quando ero in forma...). Secondo lei è una scorciatoia.
Che diamine, se lei è di qui, saprà bene le strade, no?
La strada in questione e sterrata, e conduce indubbiamente verso i campi. Per la cronaca dirò che siamo praticamente in mezzo al nulla, nella campagna interpaesana tipica della provincia denuclearizzata milanese-occidentale (e va beh...Giusto per sfoggiare qualche vocabolo tecnico).
Che diamine, se lei è di qui, saprà bene le strade, no? (parte seconda).
La strada diventa un pantano e la 146 sembra non gradire le pozzanghere e il fango (scusami piccola mia! Ti porterò presto all'autolavaggio), tanto che, dopo un bel po' di stradina...Si ferma.
Avete capito bene. La macchina si pianta in piena camporella. E sono da solo con una ragazza. Che mi ci ha condotto.
No, mia piccola Alfa, non puoi farmi questo, tant'è che la giovine Arianna già mi guarda storto.
Ma vi assicuro che io non c'entro niente. La macchina non vuol partire!!!
Dopo vari tentativi a vuoto, non si avvia più nemmeno il motorino d'avviamento (tristissimo!); ovviamente la batteria è ormai scarica.
Il di lei sguardo si fa gelido.
"Allora? La pianti?"
"Cosa?"
"Cosa credi di fare?"
"Ma guarda che non è colpa mia...La macchina non parte!"
"Guarda che adesso scendo e urlo"
"Ma cosa...(balbetto e arrossisco)...Ma guarda che non parte davvero...Senti, se non ci credi prova..."
"Non ho la patente"
Vergognandomi tantissimo per quello che lei pensa di me (non parte! Giuro!) mi metto a spingere, a faticare, a esaminare il motore (disseminato di centraline elettroniche) a sbuffare, mentre lei...Adopera il cellulare.
In breve ha chiamato un suo amico, spiegandogli dove si trova.
Meno male, penso. Ora mi daranno una mano.
L'amico arriva. La accompagno a piedi fino alla fine della stradina e l'amico la accoglie a bordo. Venire ad aiutarmi? Neanche per idea: la macchina è bianca, lui ci lavora, mica può sporcarla. E poi che aiuto può darmi?
L' amico di una così può essere solo uno così.
E ora che faccio?
Niente panico Tyreal. E che cavolo, ci sarà qualcuno alla fine della strada, no?
Il maneggio! Me lo ricordavo e c'è.
Alcuni operai stanno lavorando a uno scavo. Chiedo aiuto a loro.
Il capocantiere è gentilissimo e mi "presta" uno dei ragazzi. Ritorniamo alla macchina (per la cronaca è circa un chilometro tra i campi, ma lo rifarò più volte) e ci mettiamo a spingerla avanti e indietro per la stradina.
Niente da fare.
Ringrazio comunque l'operaio e resto lì enumerando le possibilità.
Cosa posso fare?
1-Chiamare i miei
Assolutamente no! Mia madre impazzirebbe d'ansia, il capo è al lavoro è non mi va di disturbarlo per una cosa che posso risolvere da me. Inoltre dovrei spiegare cosa ci faccio in un strada in mezzo ai campi quando dovrei essere a studiare da Marco
2-Chiamare un carro attrezzi
E quanto mi costa? No, lo tengo come ultima risorsa.
Quindi non mi rimane che la terza opzione, quella per cui opterebbe ogni uomo bisognoso.
Chiamo il Krapa.
(il Krapa è un caro amico e compagno di disavventure; ndT)
Apro il cellulare con baldanza, compongo il numero e...
TIM: COMUNICAZIONE DI SERVIZIO. L'UTENTE NON E' ABILITATO AL SEGUENTE SERVIZIO.
Traduzione: non ho una lira sulla scheda.
Parolacce.
Io il cellulare non lo uso MAI eppure non ho una lira. Perché? Per quella ca**o di segreteria telefonica che non riesco a disabilitare, ecco perché! E porca la TIM!
Torno al maneggio. Lo troverò un telefono là?. Stavolta mi dirigo verso l'ingresso principale (sono lì da più di un'ora, ormai; le mie scarpe sono indistinguibili dal fango e dalla merda di cavallo che lì impera).
Chiuso.
Attiro l'attenzione di un uomo che sta facendo trottare uno splendido baio nel piazzale, gli spiego la situazione e lui mi presta il suo cellulare: uno strepitoso aggeggio grosso quanto un accendino con apertura tipo Star Tac (ma a molla! Cool!). Per un attimo mi esalto, sentendomi molto capitano Kirk, poi gli chiedo:
"Ma si fida a prestarmelo?"(il dialogo si svolge tra le sbarre del cancello).
La risposta è: "se me lo rubi ti inseguo a cavallo". Non ho altra scelta che chiamare.
Naturalmente l'uomo non ha la macchina, dato che suo figlio l'ha presa per andare da un'amica.
Per un attimo mi chiedo se il figlio...L'amica...No. Impossibile. Mi rifiuterei di crederci, quindi non indago.
Il Krapa arriva, si inzacchera bene la Smart e...Nessuno ha i cavi della batteria.
Bravi, eh?
A questo punto si fa arrivare il Ganassa (amico d'infanzia del Krapa e altro compagno di disavventure; ndT). In tre colleghiamo i cavi.
Okay, il motorino d'avviamento parte, la macchina no.
Ultima spiaggia: chiamo il carro attrezzi.
Sprofondando nello sconforto pensando a quanto mi verrà a costare saluto il Ganassa che ha altri impegni e aspetto lì col Krapa.
Il carro attrezzi è troppo grosso e non passa per le anguste curve della stradina.
Optiamo per un compromesso e spingiamo la 146 fin dove il carro attrezzi può arrivare.
Acqua fango e merda di cavallo.
Grazie Krapa, sei un amico.
Scopro con piacere che il soccorso stradale è quello del mio benzinaio di fiducia...Mi farà uno sconto, almeno quello...
Ma vedere la mia piccola 146 sulla pedana dell'autocarro e scaricata a mano (sporca di acqua, fango e merda di cavallo) mi stringe il cuore. E' un po' come vedere un amico ferito, o una fidanzata svenuta.
Ora mi sono appena ripulito dal fango e dal resto, ma credo che domani un po' di muscoli mi faranno male.
E anche la mano che ho inavvertitamente appoggiato al filo spinato intorno al maneggio.
Maremma Maiala.
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