Sogno spesso una stazione, non sempre la stessa, ma con elementi che ricorrono: I binari sono molti e intricati, a volte addirittura su piani diversi, pieni di scambi e incroci. Talvolta tipo stazione centrale, con infiniti terminal che partono da un'unica grande piazzola trasversale, a volte simile a una fermata della metropolitana, con marciapiede accanto al treno e vista sulla linea che va in direzione opposta, a volte come una stazione di provincia, in mezzo alla campagna. I treni sono lunghissimi, larghi e dotati di grandi spazi e raramente mi riesce di trovare posto negli infiniti sempre occupati posti a sedere. A volte guardo il panorama scorrere (e non è raro che le porte della carrozza siano aperte anche a treno in movimento) e riconosco pezzi di periferia, quelli che mi sembrano così vicini a casa. In quei momenti penso di scendere nella mia città, che so essere molto vicina, ma qualcosa mi fa scendere prima o cambia l’”ambientazione” del sogno…
A pensarci bene, solo una volta mi pare di essere effettivamente arrivato a destinazione, e conservo un ricordo molto preciso della stazione e degli immediati dintorni. Tutto era molto simile alla realtà, anche se più grande e con una curiosa atmosfera natalizia da cartolina del nord Europa, con finestre in legno, abeti innevati, candele e vischio. Immerso in questa stazione iperaffollata da gente imbacuccata per il freddo, ricordo di aver dovuto fare il biglietto per qualcun altro, ma in una biglietteria vastissima e con sportelli disposti in modo assurdamente casuale… Dovevo fare scale e rampe per riuscire a venirne a capo, e la folla spesso era restìa a lasciarmi passare.
A pensarci bene, solo una volta mi pare di essere effettivamente arrivato a destinazione, e conservo un ricordo molto preciso della stazione e degli immediati dintorni. Tutto era molto simile alla realtà, anche se più grande e con una curiosa atmosfera natalizia da cartolina del nord Europa, con finestre in legno, abeti innevati, candele e vischio. Immerso in questa stazione iperaffollata da gente imbacuccata per il freddo, ricordo di aver dovuto fare il biglietto per qualcun altro, ma in una biglietteria vastissima e con sportelli disposti in modo assurdamente casuale… Dovevo fare scale e rampe per riuscire a venirne a capo, e la folla spesso era restìa a lasciarmi passare.
In un modo o nell’altro sapevo di dover tornare ai binari, ed ecco che ho un’immagine e un ricordo assolutamente realistico di com’è davvero l’esterno della stazione, avendone attraversato anche le rotaie in un folle e assurdo slalom tra i convogli in arrivo.
Ecco, questa di stare sulla strada ferrata e schivare treni è un’altra delle bizzarre cose che mi sogno. A volte li schivo di pochi centimetri, spostandomi da un binario all’altro, e proprio quando penso “se arriva un treno dall’altra parte, mi prende in pieno”, ecco che quel treno arriva puntuale e tocca appiattirmi tra un convoglio e l’altro, a pochi centimetri da lamiere che sferragliano. E la cosa strana è che anche qui so dire dove sono: ho schivato treni in sogno tra Ceriale e Borghetto Santo Spirito e poco prima della Stazione Centrale di Milano, cosa che probabilmente la dice lunga sui ricordi che ho delle vacanze che facevo da bambino, con quella ferrovia che incombeva sulla spiaggia della riviera di ponente.
Altro sogno ricorrente, e capitatomi proprio ieri sera, è quello della sedia a rotelle.
Sono io, sono sano e cammino normalmente, eppure mi muovo su una sedia a rotelle. Ma non è che sia impossibilitato ad alzarmi, anzi spesso lo faccio! Magari sposto la sedia per metterla in una posizione più favorevole, poi mi risiedo e ritorno ad usarla a braccia, e le persone che mi circondano non sembrano trovarci nulla di strano… Ad un certo punto io stesso, nel sogno, trovo insensata la cosa e mi chiedo per quale motivo io la stia usando visto che non mi serve, ma proprio in quel momento le gambe mi si fanno pesanti e faccio fatica ad alzarmi, perciò continuo a restare sulla sedia.
Quella delle gambe pesanti e del non riuscire a muoversi è un po’ una costante, e mi pare di aver capito che succede un po’ a tutti, ma più di una volta ho aggirato il problema… correndo anche con le braccia. Sì, spessissimo riesco a camminare, ma non a correre, anche se lo vorrei, perciò sogno di aiutarmi con le braccia (in pratica sto a quattro zampe) ed ecco che inizio a viaggiare come il vento! Oramai questa cosa è ricorsa talmente tante volte, che lo prendo come indizio per capire che sto sognando: sto correndo a quatto zampe? Okay, è un sogno. Altro che Inception.
Un altro sogno ricorrente, un po’ ridicolo, è quello dei bagni.
Credo che anche questo sia successo un po’ a tutti… si ha lo stimolo per andare al gabinetto nel mondo reale, ma dormendo lo avvertiamo anche nel sogno e cerchiamo un bagno. Decine di volte mi sono ritrovato in un campus universitario ultramoderno, dove però i bagni non erano che… grotte, con tanto di stalattiti e stalagmiti e qualche porta scardinata quasi a suggerire un passato da bagno civile. Questa cosa si è ripetuta con una frequenza quasi inquietante e mai ne avevo intuito il motivo, fino a poche settimane fa…
Sulla parete del bagno di casa avevo una macchia di umidità, una macchia che ormai era lì da mesi e che per lo più ignoravo… Ma alla fine era venuta ora di sistemarla, e il muratore ingaggiato ha fatto un ottimo lavoro, restituendo al muro del bagno l’antico splendore.
La notte successiva ho sognato il solito campus, questa volta dotato di modernissimi e ben puliti bagni pubblici singoli!
Tornando sui veicoli, più di una volta mi capitato di sognare rocamboleschi viaggi in automobile: da bambino sul sedile del passeggero, spesso senza alcun autista e l’auto in movimento in autostrada, senza che io sapessi cosa fare per fermarla o schivare le altre auto; da adulto normalmente alla guida, ma in un veicolo che scivola come una saponetta e in cui i freni non accennano a funzionare nemmeno un minimo, rischiando urti in ogni dove, anche nelle più semplici manovre.
E infine il più divertente degli ultimi tempi: un intrigo alla James Bond, di cui ricordo pochissimo, e un dialogo con una bellissima donna straniera, con tanto di interprete. Ma l’interprete non mi serve: comprendo benissimo cosa dice la donna, anche se parla un’altra lingua… Persino l’interprete se ne stupisce e mi chiede come sia possibile. Io rispondo sinceramente che… leggo i sottotitoli che effettivamente appaiono in sovraimpressione quando lei sta parlando!
Lei ride, io mi sveglio.
3 commenti:
Dormo così fissa che i sogni non me li ricordo mai. Scusa la latitanza ma la vita nella nuova casa mi sta assorbendo (e mi manca la connessione)
Non ti devi scusare! E poi ogni tanto vengo a leggere delle tue prodezze in cucina ;)
E pensare che in genere i post che si leggono sui sogni degli altri sono piuttosto noiosi! :D Spero di non sognarti che corri a quattro zampe! :D Un bacio, ciao!
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