Tu che racconti giocando coi tuoi capelli rabbiosi, incapaci di restare liesci e ordinati come vorresti, ma comunque di una bellezza selvaggia che non apprezzi. Le tue mani, le tue mani da strega bellissime e affilate che giocano a rincorersi lungo la coscia... Le tue gambe, Dio come mi piacciono le tue gambe! E ora anche gli sguardi veloci che concedo loro forse per te sono troppo. Ma racconti e sorridi, allungando il collo sottile.
Una carezza, una carezza! Ma lo sai che non si può... Dopo una carezza inizia un abbraccio, poi il tuo collo chiama baci e poi... E poi come riuscirai a fermarmi? Lo sai già e capisci al volo, ma è solo un attimo di malinconia quello che passa nei tuoi occhi. Non è il momento, anche se la tua lunga mano da strega accarezza con distratta voluttà la coscia che spunta dal'orlo della mia mini preferita. Ti vorrei, qui. Ora
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