10 marzo 2010

Luna? Si, ci siamo andati - libro gratuito in pdf a cura di Paolo Attivissimo

Paolo Attivissimo è abbastanza noto, nel mondo virtuale e non, per il suo inusuale ruolo di "sbufalatore" o, per essere più rispettosamente precisi, di "debunker": il nostro Attivissimo si occupa da anni di leggende metropolitane, sedicenti complotti, aneddoti misteriosi, col preciso intento di verificare quanto ci sia di reale e quanto di inventato in ognuno di essi. Alternando il suo lavoro di divulgatore scientifico con quello di detective antibufala, ha segnalato decine e decine di casi famosi o meno appoggiandosi sempre a fonti affidabili e ad indagini meticolose; per avere un'idea del suo lavoro, basta dare un'occhiata al suo sito.
Una delle più affascinanti e ramificate questioni affrontate da Attivissimo è il cosiddetto "moon hoax", ossia le dicerie di chi crede che le missioni lunari siano un falso molto elaborato.
Prima di andare avanti nella spiegazione, ci tengo a precisare una cosa: i miei studi sono nel campo aerospaziale, conosco l'ambiente, la tecnologia, le persone e le missioni, e non ho remore nell'affermare che tutte le teorie complottiste sul "moon hoax" o sulla gigantesca finzione per scopi non ben precisati sono un cumulo di boiate; sulla Luna ci siamo stati eccome, e per ben sei volte.
Oggi Attivissimo mette insieme tutte le risposte ai dubbi più frequenti legati alle missioni lunari in un pdf di 300 pagine, in cui anche un pubblico non avvezzo ai termini tecnici può approfondire la questione. Una scusa non solo per conoscere meglio cosa successe quarant'anni fa, ma anche per ripercorrere la storia di un evento chiave nella storia del'uomo, attraverso curiosità spesso poco conosciute anche da esperti del settore, il tutto spiegato chiaramente e con una certa dose di simpatia.

Il pdf è liberamente scaricabile da questo link


-Aggiornamento!-

Sempre nell'ottica di chi si appassiona alle missioni della NASA in generale e a quelle lunari in particolari, segnalo una chicca (si, lo so che questo blog non lo legge nessuno, ma gli stessi post vengono linkati automaticamente su Facebook e altri siti): oggi è possibile scaricare liberamente i manuali tecnici di tutti i veicoli e di tutte le missioni Apollo in formato pdf da questo comodo link:

http://siamoandatisullaluna.com/sezione-download.html

E' una cosa molto settoriale, ma garantisco che per un appassionato è come essere bambini in un negozio di caramelle!

9 marzo 2010

Lentamente muore... ma sono anni che è ancora lì!

Da circa ottocento anni a questa parte, mi arrivano a intervalli regolari mail tipo "catena di S.Antonio" che copiano e incollano una sedicente poesia attribuita a Pablo Neruda:
 
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
   Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
   Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
   Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
   Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
   Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità."


Questa simpatica e new age, nonché contraddittoria raccolta di frasette carine e banalotte può, secondo voi essere stata scritta da uno dei maestri della poesia contemporanea?
No, infatti.
Al di là del fatto che Neruda nemmeno da addormentato avrebbe scritto una cosa del genere, il suddetto scritto è di una poetessa brasiliana, tale Martha Medeiros, la quale, poveretta, risulta defraudata della sua opera di genio. Opera che fino alla fine inneggia al "carpe diem" e poi si contraddice nell'ultimo verso, affermando che il saper attendere è la chiave della felicità.
Lasciate stare Neruda, per favore, la Medeiros sarà al settimo cielo nell'apprendere che le è stato restituito il diritto d'autore, e un Poeta vero non si rivolterà nella tomba. 


A chiosa un articolo di Repubblica in proposito

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