24 marzo 2006

Addio Babi

Babi studia. E' molto concentrata ed è davvero difficile parlarle. Non perché sia maleducata: semplicemente perché è talmente assorta nei suoi appunti da non sentire nemmeno quello che la circonda. Forse per questo Tyreal la trova un po' scostante, anche se non è mai stato un problema.
Babi è seduta al suo posto, al suo tavolo. Anche quando Tyreal arriva presto la trova già lì, sempre un po' imbronciata, sempre con un occhio sugli appunti e uno sul vecchio portatile che marcia a fatica. Tyreal ammira tutta quella dedizione.
Babi e Tyreal a volte litigano. Niente di furioso, solo qualche battibecco stizzito su questioni marginali.
Babi si è laureata e adesso sorride e ride di gusto. Non ci sono battibecchi, né liti, solo tanta voglia di festeggiare e di riposarsi.
Babi porta a spasso un magnifico cagnolone quando Tyreal la reincontra dopo mesi. E' rilassata, sorride e sembra davvero un'altra persona.
.
Babi non c'è più. Un'incidente d'auto.
Cos'abbia pensato nell'istante che le ha portato via la vita, Tyreal non lo sa.
Sa soltanto che trentaquattro anni sono troppo pochi per andarsene.

9 marzo 2006

Ginevra, agony and ecstasy!

Ciao a tutti, care le mie teste da tagliare, Tyreal is back! ed è tornato da un'avventura Ginevrina piena di colpi di scena, di notti insonni, di belle auto e donne flessuose, di lavoro duro e ininterrotto e da giornate lunghe e tranquille. Una vita condensata in dieci giorni di Salone, giorni in cui sono stato unico responsabile del mio settore. Giorni in cui completamente solo, in terra d'Elvezia gente col Cavallino, il Tridente ed il Biscione appuntato sulla giacca mi cercavano in continuazione per aggiornare quei terribili terminali recalcitranti.
Ebbene sì: Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Ferrari e Maserati sono state la mia seconda casa in landa ginevrina, condite da interminabili traferimenti all'Hotel di Annecy, distante chilometri e chilometri dal teatro delle operazioni. Che salone! Andateci se siete in tempo, non è ancora finito. Ho troppo da raccontare: ne usciranno almeno due o tre aneddoti, ma ci sarà tempo per far sedimentare le emozioni e per ordinare i ricordi.
Un salone fatto di persone, di gente che lavora sodo e si prende la responsabilità di dare un'immagine al meglio possibile. Un saluto particolare va alle hostess: in piedi dalle cinque del mattino alle nove di sera, sempre sorridenti nonostante la maleducazione del pubblico. Vi saluto tutte. Grazie per i bei momenti.
Un salone fatto di responsabilità. Ero solo. Si, ero l'unico responsabile ed avevo una paura folle. Ero solo: nessuno aveva l'albergo nella mia città: le facce note le incontravo solo al Salone, per il resto ero io, il confine Franco/Svizzero e la lingua di Napoleone. Lingua che non ho dimenticato a quanto pare... E' andata: oggi ho lasciato il testimone al mio sostituto, che resterà lì sino a sabato e ancora mi arrivano le telefonate dei responsabili che mi chiamano perché vogliono fare variazioni ai database... E' andata alla fine.
Ci sono cose che si possono comprare, ma avere lo staff Maserati che si apre al tuo arrivo per darti modo di risolvere il problema, non ha prezzo. Il sorriso di Nadine che poi ti porta il caffè, nemmeno.